Gentilissimo Professore,
mi presento: Ermino Ottone, affarologo, predittologo, bagassologo-insoro.
Le confesso che ho provato non poca invidia per la brillante esibizione del collega Felice Mastronzo che tanta eco ha avuto sul Suo blog.
Voglio cogliere la sfida e, grazie alla Sua ospitalità, fare anche io una pubblica predizione sugli esiti di una selezione appena bandita dalla Direzione generale del Corpo Forestale regionale.
Mi tocca fare una, breve, premessa.
Un mio carissimo amico Nigheddu Sassumannu, espertissimo forestale che ha spento più incendi che luci di casa, da molti mesi vive con sofferenza la sua esperienza dentro il Corpo Forestale della Sardegna (CFVA).
Lui, che è stato sempre orgogliosissimo di fare parte dei tutori dell’ambiente e dei boschi in particolare, non ci si ritrova più e si sente fuori posto.
Dice che nessuno in Italia (lui si allarga e cita anche l’Europa e il resto del Mondo!) può vantare l’esperienza e la capacità dei forestali sardi nella lotta agli incendi, dimostrata in tanti anni sulla linea del fuoco. Afferma che il Piano regionale antincendi già dalla fine degli anni ’90 era preso come esempio e ha costituito la traccia essenziale per quello nazionale. Insomma un po’ se la tira, ma basta guardarlo mentre parla per capire che è sincero e non racconta balle.
Adesso è lì che mugugna su tutto. Racconta che, da quando hanno messo a capo della Protezione Civile regionale il vigile super sportivo, il CFVA regionale è stato marginalizzato nella programmazione del piano annuale antincendio e vengono finanziate con gran copia le squadre stagionali dei Vigili del Fuoco (encomiabili sempre, ma poco esperti di incendi boschivi), invece di potenziare quelle regionali. Forse sono solo lamentele di un vecchio romantico, ma certo gli incerti risultati delle scorse campagne antincendio (ricordiamo il tragico luglio-agosto 2021 con la devastazione del Montiferru) non lo smentiscono.
Ma la cosa che lo turba di più, in assoluto, è che, secondo lui, lo vogliano trasformare da orgoglioso forestale “istudafogu” in un apprendista “fiaggapippa”. Traduco per i meno avvezzi alle varianti della lingua sarda:
Istudafogu: sta per “spegnifuoco” (logudorese/nuorese);
Fiagapippa: sta per “annusa pipa” (gergale, affettuoso sassarese per indicare gli appartenenti al Corpo della Regia Guardia di Finanza, adusi un tempo controllare il consumo di tabacco di contrabbando attraverso l’odorato).
Nigheddu sostiene che nell’attuale gestione del Corpo Forestale regionale prevalga l’orientamento di enfatizzare le competenze in materia di polizia (giudiziaria, amministrativa, etc) a scapito di quelle che la legge fondativa (L.R. n. 26 del 1985) attribuiva puntualmente già nell’art. 1, definendo il CFVA un Corpo tecnico in materia di tutela forestale, ambientale e idrogeologica con anche compiti di vigilanza, prevenzione e repressione.
Inutile qui sottolineare che, nel 1985, il legislatore regionale era stato innovatore e precursore dei tempi, ben consapevole dei reali problemi dell’ambiente della Sardegna, ed è giusto ricordare che l’allora Presidente della Regione era sì del PSD’Az come oggi, ma si chiamava Mario Melis.
Comunque, arrivando al sodo, per non passare da vecchio lamentoso il buon Nigheddu mi ha passato questo link (https://www.regione.sardegna.it/index.php?xsl=2443&s=1&v=9&c=13553&tb=15&tipodoc=1&scaduti=0&key=Mi05CBZ8T4&invio=Invio&idatto=104704 ) perché mi facessi una idea per mio conto.
In sostanza l’avviso è finalizzato ad assumere, per 1 anno, esperti che forniscano “un apporto qualificato, che proceda, a stretto contatto con il sottoscritto, a un’analisi delle strutture e delle attività poste in essere, in particolare sotto il profilo: 1. dell’attività di vigilanza e di polizia giudiziaria nelle materie di competenza; 2. dell’attività di vigilanza e polizia marittima (anche in relazione all’idoneità, efficienza ed efficacia della flotta di imbarcazioni a disposizione del Corpo).
Ho detto al caro Nigheddu, che personalmente l’idea me la sono fatta e confesso che mi viene spontaneo condividere il giudizio fantozziano sul film “La corazzata Potemkim”. Detto ciò, dato che sono esperto di arti mettinculistiche, mi è venuto in mente di fare un esperimento di predizione che superi quello del Mago Mastronzo.
Qui, dopo aver consultato le carte celesti, verificato l’allineamento dei pianeti e i polverosi tomi dei riti prendi e metti, solennemente affermo: quella selezione di esperti si concluderà con l’affidamento di due incarichi di consulenza a due ufficiali della Guardia di Finanza, certamente esperti in materia di polizia giudiziaria e polizia marittima.
Caro Professore, accetti la sfida e vedrà che dovrà riconoscere la grandezza d’Erminio Ottone!
Per Alessandro:
Sono Nigheddu Sassumannu. Evidentemente Lei non ha seguito le gesta di Felice Mastronzo, il quale, sul concorso Laore, dopo che la ricerca di personale interno è andata deserta, vaticinò che all’esterno la scelta sarebbe ricaduta sulla dirigente precedente. Forse sono stato precipitoso nell’immaginare che dall’interno si passerà rapidamente all’esterno, ma volevo battere Mastronzo sul tempo. Tuttavia, resto sicuro che Erminio Ottone ci abbia azzeccato: saranno finanzieri.
Nell’avviso c’è scritto che l’incarico è riservato a personale interno al sistema regione e non prevede alcun compenso. Chiedo al mago Ottone: che magia ci vorrà per incaricare due ufficiali di guardia di finanza, che non fanno parte del sistema regione, a lavorare (addirittura) gratis? Boh!?
Non è che il sig. Sassumannu è diventato un po’ troppo rosicone?
Manca solo il Mago Glione e la Maga Llona e siamo al completo
Perché la polizia marittima?
La Guardia Costiera non è sufficiente?
… Ma za no est pro nudha chi Christian che fit pigau a Núoro pro pònnere “un filo d’orbace” in sa tumba de Mario Melis!
Lu at a àere fatu pro si assigurare chi fit abberu passadu a miglior vita “fora de is call.on.is” o ca cheriat fàghere tessinzu nou e li cheriat mustrare unu “campione” de su materiale?
Epuru, a nàrrere meu, s’iscàndhalu peus est ca ancora nos iscandhalizamus de una ‘politica’ disastrosa e no de su chi no semus faghindhe e no ischimus o no cherimus fàghere, parimus zente ispetendhe a noche mòrrere ca paret totu s’isperàntzia nostra.
Sa realtade est chi sos Sardos semus abberu malibigaus e prus de prànghere, criticare, protestare, pregare, ispetare e sighire a pistare abba no faghimus perunu cambiamentu pro su chi nos tocat, nos imprendhamus manos e pes, conca e cusséntzia a totus sos partidos de sa màssima divisione nostra ifatu de afariedhos nostros personales e afàrios de chie tenet àteros pessamentos e àteru de fàghere.
Egregio Professore
Questo spazio culturale, un autentico PreCuWe (presidio culturale web), è ultimamente arricchito dagli interventi di esimi conoscitori praticanti e frequentanti le aree più oscure del mondo Intra ed Extra anima umana, del verso e metaverso, del mondo di mezzo, di sinistra e di destra.
Il tutto, pare, in effetti accadente in questa misteriosa isola di Sardegna.
Il Mago Dau, più prestigiatore che Mago, era estinto?
Aimé pare di sì.
Pensavo l’opposto.
Questa novella schiera di Veggenti parrebbe in effetti profondamente addentro le aree più oscure che stanno ottenebrando l’Isola.
Forze oscure imperversano e pare stiano in effetti occupando tutto il Potere, guidati da custu cazzu di anello (forse forgiato tipo quello della trilogia da cui hanno tratto quei bei film, belli ma lunghi).
I Maghi.
Con il ritorno di questa oscurità i Maghi sono anch’essi tornati.
Di fronte al perpetuarsi del praticare riti oscuri in luogo di trasparenti operazioni concorsuali, bandi di gara, assegnazioni di incarichi, vi è da interrogarsi sul ritorno dei Maghi.
Ci stanno avvisando?
Ci stanno mettendo in guardia?
Profezie e veggenze non dovremmo sottovalutarle.
Si, dovremmo sempre dubitare dei seguaci del Mago Dau i quali sono mossi alla profezia spesso perché pentiti di aver fatto parte di oscure Compagnie di orchi.
Non penso però sia proficuo voltar lo sguardo, tappar le orecchie ovvero farsi li fattacci nostri.
Il segnale lanciato dai Maghi è importante e inquietante.
Inquietante perché importante ovvero importante perché inquietante?
Questo lo ignoro! Ciò non è dato da sapere a questa mia minima dimensione.
Comunque pare un segnale serio.
Ci sarebbero pagine di approfondimenti da riempire per ricordare come in momenti oscuri, accaduti in diverse epoche storiche e a diverse latitudini, le veggenze e le profezie dei Maghi abbiano aiutato il popolo (purtroppo sempre bue) a capire la realtà e a difendersi dall’oscurità che imperversava, calava e tutto oscurava.
Spero che questo spazio riesca a selezionare le voci più forti e più vere. Se il popolo non capirà queste voci come si difenderà da quelli che oggi hanno l’anello.
Pare che molti secoli siano passati da quando le forze oscure imperversavano in modo così impunito. Il buio pare tornato. Già.
(tratto da Cronache del Ventunesimo tempo a cura di Ignazio s’Antigu).