Gent.mo Professore,
Le scrivo perché interessato dal suo encomiabile tentativo di trovare, invero raramente, una logica nelle azioni dei nostri governanti regionali o, più spesso, ad evidenziarne la totale mancanza. Capirà, col nome che mi ritrovo la curiosità sulla logica dei comportamenti umani è quasi un dovere, ma se a questo aggiunge che, per tradizione familiare, mi occupo di agricoltura, può ben capire quale smarrimento ho provato, in questi ultimi anni, leggendo le ‘uscite’ del Presidente della Regione e della Assessora dell’Agricoltura. Se colui a cui devo il nome vivesse in Sardegna di questi tempi, probabilmente, avrebbe lasciato la speculazione filosofica a favore di quella immobiliare (chissà che contento l’Assessore Sanna!)
Ma arrivo al punto per cui le ho scritto.
Il sillogismo illogico Ho letto i suoi articoli sulle circolari ARGEA e, dato il mio interesse, credo meritino tutta l’attenzione del caso: un insulto alla logica e anche al buonsenso.
L’estensore della circolare, con un evidente ruolo di responsabilità nell’Agenzia, invita tutti i dipendenti a “bocciare”, adesso, i progetti di miglioramento fondiario nei quali sono previsti lavori in economia che, prima, sono stati promossi a pieni voti.
Perché lo fa?
Perché qualcuno (Guardia di Finanza) ritiene che, alcuni soggetti, possano aver manipolato dei lavori in economia all’interno di un progetto per ricavarne un illecito arricchimento.
Da ciò, l’estensore, ne ricava il seguente sillogismo:
1) nei progetti di miglioramento fondiario possono essere previsti lavori in economia;
2) si sospetta che alcuni lavori in economia potrebbero essere illegittimi;
3) tutti i progetti che contengono lavori in economia sono illegittimi e perciò devono essere bocciati.
Complimenti!
Se esistesse il reato di violenza alla logica, questa circolare andrebbe, solennemente, bruciata in piazza.
Diciamo che anche il buon senso è stato oggetto di violenza.
Ma di cosa stupirsi, in fondo è solo una risultante di una sommatoria di ignoranza, supponenza ed errori nella gestione della complessa materia delle politiche agricole.
E, come è facile dimostrare, i problemi veri nascono nelle stanze del governo regionale.
L’Assessora interrogata non sa rispondere Vorrei che leggesse, caro Professore, questa interrogazione consiliare rivolta dal gruppo dei Progressisti al Presidente Solinas e all’Assessora dell’Agricoltura.
Dalla semplice lettura si capisce che, i consiglieri regionali firmatari non chiedevano notizie sulle modifiche delle competenze fatte nell’Agenzia LAORE, bensì di conoscere le motivazioni per cui queste sono state fatte, dato che, nella sostanza, è stata modificata la ragione per cui la stessa agenzia era stata istituita: dare assistenza tecnica e assistenza allo sviluppo rurale.
E hanno chiesto, in modo molto educato e cortese, se l’Assessora e il Presidente fossero consci della valenza politica di queste modifiche, dato che sull’argomento non c’è stato nessun dibattito o discussione.
Bisogna riconoscere che in Consiglio regionale c’è una opposizione molto educata, che fa ragionamenti e non la butta in rissa.
Infatti scrivono all’Assessora sulla differenza concettuale tra agricoltura e ruralità, nonché sull’importanza di quest’ultima nell’ambito dello sviluppo delle aree interne e marginali e concludono ravvisando che LAORE, dopo queste modifiche, non ha più strutture per occuparsi della materia del suo scopo istitutivo.
Insomma, un ragionamento serio, strategico, da signori, non da polemisti.
E poi arriva la risposta dell’Assessora.
In sostanza dice:
- C’è il COVID (buongiorno! È dal 2020 che siamo in emergenza) e, nel frattempo, c’è l’O.P.R., che non è un nuovo virus molto maligno, ma doveva essere la soluzione ai ritardi nei pagamenti in agricoltura (sarebbe l’Organismo Pagatore Regionale al posto dell’AGEA nazionale);
- In ragione di quanto sopra, LAORE ha modificato le proprie competenze;
- L’Assessora e il Presidente sono informati di questi cambiamenti.
Le sembra una risposta logica?
Personalmente la ritengo, quasi, offensiva: ti chiedo dell’aglio e mi rispondi che ti piace la cipolla (giusto per rimanere nel settore agricolo).
Cerchiamo di capire realmente il significato della risposta.
Fase 1: dal Covid all’OPR senza neuroni Tralasciamo il punto sul COVID che, oramai, serve come coperchio per giustificare tutti le inadempienze di questa Giunta: dagli ospedali che non funzionano, ai ritardi degli aerei, passando per leggi bocciate e i ricorsi persi.
Tutto è colpa del COVID e tutti zitti.
Nella sostanza l’Assessora dice: abbiamo deciso di costituire l’O.P.R. (organismo pagatore) perché così si possono accelerare tutti i pagamenti in agricoltura e quindi abbiamo chiamato la Commissaria di ARGEA e le abbiamo detto: da domani l’Agenzia diventa O.P.R.! Oplà! Che successone!
Basta la parola: O.P.R. e tutto è fatto!
Hanno preso una Agenzia con quasi 400 persone, che da 13 anni era organizzata, bene o male, per fare istruttorie di domande di aiuto, di finanziamenti di investimenti aziendali etc, e le hanno imposto di riconvertirsi a essere sportello bancario dei pagamenti agricoli.
Semplice. A parole.
Per svolgere le funzioni dell’organismo pagatore ci vogliono professionalità mirate e adeguate: ci vogliono esperti di gestione finanziaria, informatici e sistemisti, un’area giuridica attrezzata e via discorrendo.
C’erano queste professionalità in ARGEA?
Ovviamente no o perlomeno in minima parte. Ci sono bravi istruttori tecnici, ma non esperti di gestioni finanziarie e ragioneria. E quindi?
Un vertice di ARGEA presente a se stesso e adeguato, avrebbe prima richiamato tutti all’ordine e affermato, con chiarezza, che forse sarebbe meglio rallentare i processi, riflettere prima sul modello organizzativo e pianificare il reclutamento di figure professionali idonee, e solo dopo avrebbe proceduto a dichiararsi O.P.R.
Ma la fanfara e il rullo dei tamburi degli annunci di Assessore e del Presidente hanno coperto qualunque ragionamento e il vertice, evidentemente, fatica ad adeguarsi al ruolo. In fondo è un commissario politico, senza esperienza in materia, sempre in bilico tra l’essere confermato o cacciato e quindi molto disponibile a ballare la musica della fanfara assessoriale.
E quindi il panico e l’improvvisazione diventano la normalità.
Allora come hanno cercato di risolvere il problema?
Secondo i ferrei principi della logica (finalmente una logica!) della Giunta Solinas: spostalo da una altra parte e guadagniamo tempo.
Fase 2: per coerenza, sfasciata Argea, si sfascia anche Laore Siccome ARGEA, che per 13 anni ha fatto istruttorie, è stata incaricata di fare altro (anche se non lo sa fare) si sono inventati di far fare le istruttorie a LAORE che, per 13 anni, ha fatto assistenza tecnica e sviluppo rurale e non ha le professionalità adeguate per fare le istruttorie. Una genialata, degna degli autori.
In un colpo solo sono riusciti a scardinare due Agenzie, senza trovare una soluzione adeguata.
Chi era capace di fare l’istruttoria viene messo a fare il ragioniere (mezze maniche e visiera d’ordinanza) e chi era esperto nel fare assistenza tecnica e sviluppo rurale è messo a fare l’istruttoria (con tanto di matita rossoblu e timbro).
Risultato: una discreta semiparesi organizzativa.
Vuole una prova?
Tutto immobile Ecco, legga questa nota interna di ARGEA.
Un autentico capolavoro di scarica barile e di manifesta impotenza.
Quello che colpisce, soprattutto alla luce della risposta dell’Assessora all’interrogazione di cui sopra, è il senso di impotenza e di dichiarata incapacità di fare fronte agli impegni in capo ad ARGEA.
Nonostante l’estensore della nota suggerisca o implori di spostare ulteriori incombenze e compiti sull’altra agenzia, comunque, scrive, non sarà possibile rispettare le scadenze assunte in qualità di O.P.R.
Sintesi: non facciamo le istruttorie (datele agli altri), ma non siamo in grado neanche di rispettare le scadenze dei pagamenti.
Alla faccia delle interrogazioni dell’opposizione e, soprattutto, alla faccia degli imprenditori agricoli ai quali si butta lì una nuova sigla, spacciata come panacea di tutti i mali, per chiamare l’applauso all’inefficienza dei pagamenti in cronico ritardo.
Mah!
Che dire, caro Professore, la conclusione di questa minima vicenda è in tema con i brutti tempi che viviamo: si celebra così, la sepoltura della logica e del buon senso, anche nell’ambito dell’agricoltura, accompagnati dalla fanfara dell’Assessora e del Presidente che strepitano vuote promesse da un carretto bardato di giallo.
Parmenide Pilloni
Buongiorno Prof. Maninchedda,
ho letto con particolare curiosità l’articolo di Parmenide Pilloni.
Salvo qualche opportuna refuso (la circolare non parla di lavori in economia – meccanismo secondo il quale l’imprenditore acquista i materiali per conto proprio ed assume manodopera esterna per l’esecuzione dei lavori – ma di lavori eseguiti da imprese agricole, beneficiarie di fondi FEASR/PSR, in favore di altre imprese agricole, pure queste beneficiarie di fondi FESR/PSR, ASPETTO CONSENTITO DALLA NORMATIVA VIGENTE IN TUTTO E PER TUTTO, così come previsto dal Decreto Legislativo Num. 228/2001 – Art. 1 – Attività Connesse: le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge),
l’articolo e, soprattutto, i link correlati (interrogazione Consiglio Regionale; Risposta Assessora (da brividi); Nota Argea Servizio Pagamenti e Controlli PSR), confermano ed enfatizzano ulteriormente quale sia oramai il livello di “follia amministrativa degenerativa”, in danno, purtroppo, di chi dalll’agricoltura e zootecnia vive ed ha basato l’intera esistenza sullo sviluppo dei territori rurali regionali!!!
Anche in questo caso si assiste a veri e propri “Volteggi Burocratici”…..Con il documento del 17 febb. 2022 si certifica l’incapacità dell’Agenzia Argea di adempiere al proprio mandato, passato e presente (futuro non saprei), mentre con la geniale Nota Istruzioni Recinzioni (e molto altro ancora, come già scritto) del 25 febb. 2022, si trova la soluzione!!! REVOCHIAMO, ARCHIVIAMO E SNELLIAMO VELOCISSIMAMENTE GLI ARRETRATI….SI DIVENTA CAMPIONI DI (DE)-EFFICENZA!! Oggi leggo le statistiche produttività dell’Agenzia e…..a voi analisi e commenti…..
Come si dice in tutta la Sardegna, con la molteplicità dei dialetti locali ma in LINGUA SARDA……ATTESU CHE FATTAT SU RIGORE…..
La ringrazio, come doveroso, per l’attenzione che vorrà concedere alla lettura della presente.
Cordialmente, GD
Gi est pagu s’onori chi dhi fait a su ‘Partidu Sardu’…, àlias PSd’Az a “trazione” leghista puru!!! Piticu su “orgoglio”!…
“Guerra alla burocrazia. Un ente pagatore più snello”. Questo era il grido di battaglia della Coldiretti, del suo presidente Battista Cualbu, manutengolo di questa giunta, quando fu rieletto nel 2018…dove è finito ? Agricoltori, pastori, imprenditori agricoli, questo Carneade non ne “imbrocca” una ed é ancora li a tenere il moccolo a solinas e al suo ass. all’agricoltura. Calci in culo e a zappare.
La totale inadeguatezza di questa Giunta , lo sfascio e lo smantellamento delle strutture ed uffici regionali passa quasi inosservato se non ai poveri utenti cittadini categorie economiche e sociali che subiscono quasi senza protestare. Dovremo tutti occupare la presidenza, rovesciare i tavoli e le sedie. Sembra inverosimile che tutto questo accada, senza che un processo venga concluso come se i giudici aspettassero la prescrizione. I quotidiani tacciono, sono loro amici? Solo in sporadici interventi come questo o su sardiniapost, ancora per poco, si possono leggere le verità sulla attività dei governanti sardi