Tra le perle dell’ultima finanziaria, ve n’è una che ha veramente dell’incredibile, sicuramente pensata nel mondo di mezzo tra piccoli consiglieri regionali e piccoli comuni con piccoli orizzonti.
Si tratta di questo.
La legge prevede (art.10) che venga erogato un contributo fino a 15.000 euro per i soggetti che nei comuni sotto i 3000 abitanti intendano recuperare il patrimonio abitativo, provvedendo a ristrutturare la prima abitazione.
Per essere chiari: non si concede un contributo fino a 15000 euro per ristrutturare una casa, ma per ristrutturare la prima casa. Occorre cioè avere la residenza nell’immobile da ristrutturare.
Il punto in primo luogo è questo: si dà un contributo ai residenti per ristrutturare le case. E questa è una grandissima ingiustizia che non ha niente a che fare con lo spopolamento. Si pensa forse che nei paesi con popolazione superiore ai tremila abitanti non ci sia bisogno di ristrutturare? Perché questa disparità di trattamento dei cittadini sardi di fronte alla legge? Accadrà che se qualcuno vorrà ristrutturare la casa a Santa Maria Coghinas avrà un contributo, a Valledoria no; a Macomer no e a Borore sì; a Golfo Aranci sì e a Olbia no; a Telti sì e a Tempio no.
La gran parte dei sardi deve sapere che questa maggioranza mentre promette contributi per sistemare le case in una specifica classe di piccoli comuni, li nega in quelli un po’ più grandi e nelle città. Deve saperlo per non votare mai più persone così sfacciatamente ingiuste.
In secondo luogo, nella genialità di questa proposta, tutti i comuni sardi sotto i tremila abitanti sono considerati uguali. E invece no, non lo sono.
Un esempio semplice semplice: Stintino.
Stintino non è Ollolai o Chiaramonti o Thiesi.
Stintino è uno dei nomi del turismo sardo. Ebbene, l’incontenibile genio del Centrodestra sardopecuniante ha varato una norma che concede un bel contributo per la casa al mare, con l’unico inconveniente di dover spostare un familiare nell’abitazione contributata per il tempo necessario all’accertamento della residenza da parte dei vigili urbani.
Si potrà dire: è un caso isolato.
Un caso isolato un paio di orecchie!
Si pensi, per esempio, al comune di Golfo Aranci.
Se si comprerà casa a Golfo Aranci e si farà finta di andarci a vivere, si potrà godere del contributo, se la si comprerà a Loiri Porto San Paolo, neanche un euro, un bel saluto e buona festa.
Ma, si dirà, sono due casi isolati, e si sa che i casi isolatoni vanno sempre a due a due come… le eccezioni. Invece no, vanno a tre a tre o a quattro a quattro come i bidoni, perché se andiamo in provincia di Cagliari troviamo che adesso la Regione darà contributi per la casa/residenza a Chia, frazione di Domus de Maria, comune leggiadro e felice di 1600 abitanti. E così accadrà che ci saranno i contributi per Castiadas e non per Villasimius, per Tresnuraghes e Magomadas, ma non per Bosa.
Quindi, una legge pensata male per aiutare la residenza nei comuni rurali si trasformerà in una grossolana disuguaglianza dei sardi di fronte alla legge e in un incentivo al trasferimento fittizio nei comuni costieri, magari anche solo per la ristrutturazione della seconda casa, che si farà diventare prima casa.
E a Ollolai? E a Bottidda? E a Suni? Rimarrà la vuota retorica di chi ha pensato e votato queste follie e qualche nuova facciata.
Notizie in merito a comprare tuna casa da poi per ristrutturare
un altro straordinario incentivo alle furberie…
chi trasferisce la residenza (n modo fittizio) nella casa al mare gode dei contributi ma tra l’altro anche di bollette dei consumi agevolate in quanto utenze di prima abitazione…
meno enel, meno abbanoa, meno tari tarsu tax tasche tappi tagazzu….
furboni di tutto il mondo, unitevi !!!
Forse in questo momento di bonus casa un fondo perduto per ristrutturare non sembra uno strumento utile, chi ha voglia e pazienza soprattutto nei paesi sta rendendo la casa efficiente senza spenderei
Questi signori che abbiamo in Regione, mi sembrano veramente dei veri… Non si capisce come mai ancora non ci sia stata una rivoluzione. L’unica cosa che sanno fare è quella di distribuire soldi a Cazzum, dati a chi gli garantisce consenso, fatto in modo improvvisato, sprovveduto e spregiudicato. Non hanno visione di nulla, solo del loro orticello. Sembrano tanti Cetolaquanque..
che tristezza..
Grazie a questo blog, si ha la possibilità di risultare, come minimo, un po’ meno “di quelli che vanno a due, a due”…