Ci sono notizie che ormai i giornalisti webiti, quelli che pensano che la verità consista nei fatti e non nel loro racconto, non riescono a vedere, anche se le hanno sotto gli occhi.
Oggi la notizia è quella delle dimissioni del DG della Asl di Lanusei, il dottor Cugia.
Un bravo giornalista avrebbe mostrato, sin dalla nomina, i suoi reali legami politici e sociali, che conducono tutti inesorabilmente all’Università di Sassari e dunque a quel forte aggregato politico costituito dal Rettore, dal senatore, da qualche consigliere regionale e dalla benedizione del Presidente della Regione, che ha una devozione più che motivata verso l’Università turritana.
Oggi Cugia si dimette dalla Direzione generale di un territorio, l’Ogliastra, così esasperato per la crisi dell’assistenza sanitaria da aver costretto anche il vescovo a usare toni che ordinariamente non gli appartengono.
Le sue dimissioni sono l’ennesimo fallimento del sistema Solinas.
Mi è stato raccontato da un presente, che quando il Presidente ha dato una scorsa all’elenco degli idonei, imbattendosi nei nomi dei capaci ma non allineati con lui (e con la sua compagnia di giro turritana), diceva: “Questo no”. Ecco qui, a scegliere a “odore” di familiarità, si scelgono non proprio i coraggiosi e i fedeli alle istituzioni, ma gli altri, quelli dei “venghino ” e “vadino”. E infatti, è andato.
Anche il nuovo Dg di Oristano è della ‘loggia’ (in senso fiorentino di portico rustico, ovviamente) balDoria e ha fatto un insediamento ‘loggiato’, ma è di altra pasta, sa il fatto suo, ma soprattutto sa che la Procura di Oristano non farà con lui ciò che ha fatto con altri, perché già adesso, se dovesse fare un centesimo del suo dovere (si pensi ai morti in Pronto Soccorso, ai danni patiti dai pazienti per non aver potuto avere accesso alle cure, alle nomine di natura tecnica oggetto di polemica politica sui giornali, alle dimissioni a catena dei Direttori sanitari, alla follia dei medici in affitto, alla situazione emergenziale degli ospedali periferici ecc. ecc.) dovrebbe chiudere l’ospedale. Il potere responsabile della crisi della sanità oristanese oggi è costretto dall’emergenza a sperare che il Dg non si senta sovrastato dagli eventi e se ne vada. Ma il mondo di BalDoria a Oristano è un mondo postfascista trasversale, i vecchi gerarchi sono ormai troppo vecchi, tutti pensionati e tutti impegnati a dover sostenere davanti a un giudice le balle invidiose dette in passato. È un mondo decadente che sta finendo. Non c’è più festa.
Altro è il mondo di Olbia, e qui la balDoria ha preso un calcio sui denti proprio quando sperava di tironfare.
Il disegno era il seguente: portare Acciaro alla direzione della Asl di Olbia per marcare stretto il Mater Olbia. Solinas lo ha fatto ed è stato di parola.
Il secondo round prevedeva l’esclusione dal Mater, con l’accordo del precedente amministratore, del Gemelli e il subentro dell’Università di Sassari.
E invece i fatti hanno dimostrato che il Mater è un avamposto sardo di un accordo tra Italia e Qatar che tra loro trattano in ragione di valori di forza nazionali italiani, cioè, per spiegarci, di chi conta a Roma a livello di di Palazzo Chigi, Quirinale, Vaticano e Ambasciate.
Il Qatar tratta col Vaticano e con i vertici dello Stato italiano, non con il circuito balDoria. La Sardegna per l’ennesima volta ha avuto la dimostrazione del diverso sistema metrico decimale in uso nei suoi paesini e oltre Tirreno, per misurare l’altezza dei propri dirigenti.
Ed è accaduto che il precedente amministratore ha dovuto salutare, che ne è stato scelto uno nuovo per vie non sarde benché egli sia sardo, che nel consiglio di amministrazione sono entrati i pezzi da novanta: un membro della famiglia dell’emiro del Qatar e il rettore della Cattolica; giochini sardi spazzati via, proprio mentre si avvicinano le elezioni.
Quanti e quali saranno i candidati del Psd’az? Si crede davvero che il Psd’az di Solinas sia in grado di eleggere due rappresentanti in Parlamento, cioè Solinas e un altro? Evidentemente no. Qualcuno tornerà a casa e qualcun’altro servirà sotto falsa bandiera, ma il clima è cambiato, non è più quello dell’inaugurazione dell’Anno Accademico con la lectio magistralis di Razzi. Il clima si è incupito, la ruota della storia ha ripreso a girare con la sua consueta alternanza di alti e bassi, volgendo al basso i calici spumantati appena levati. La festa non è ancora finita, ma volge al termine.
…e va beh, con dott. Gigi Cugia abbiamo perso un improbabile politico , ma certamente abbiamo recuperato un eccellente gastroenterologo. La politica toglie, il tempo restituisce!
S’andadat ‘e su fumu, e sa torrada ‘e s’Andrea (bal)Doria.