Oggi è la giornata della memoria.
L’intitolazione è nobile, come ordinariamente accade quando gli uomini devono nascondere i propri vizi.
Ma la sostanza è che si ammazzano ebrei, neri, omosessuali, diversi di varia natura, cristiani, oppositori, uomini semplicemente liberi, anarchici pacifisti, azionisti colti e quant’altro, dalla notte dei tempi.
L’altra verità è che sono sempre state pochissime le persone capaci di opporsi quando la violenza è stata maggioranza. Quando Mussolini pretese la firma del manifesto della razza, pochissimi non lo firmarono, moltissimi lo giustificarono.
E allora bisogna dirselo chiaramente: se lo Stato diventa autoritario e violento, la gran parte della popolazione tende a non contraddirlo, a farsi i fatti propri, a girarsi dall’altra parte.
I dittatori, i violenti, i delinquenti che vengono sempre reclutati da tutte le dittature, sanno che i vigliacchi sono molto più numerosi degli eroi.
Noi, che morendo di paura, vorremmo resistere alla pulsione prevaricatrice che anima tanti e che cova latente sotto le apparenze democratiche, abbiamo imparato le lezioni della storia.
Un sano oppositore deve sempre preparare una via di fuga.
Deve sempre avere un contatto serio con una potenza straniera, senza la quale non è possibile fare nulla, né nascondersi, né armarsi.
Deve sempre saper parlare almeno due lingue.
Deve saper essere preveggente, perché una volta instaurate, le dittature sono ferocissime, mentre sono vulnerabili nella fase della costruzione.
Deve avere livelli di comunicazione e reti personali a diversa velocità, segretezza e ampiezza.
Deve mettere in salvo i familiari, prima di iniziare a combattere.
Deve saper pesare gli amici: anche i più cari, di notte, possono non aprire le porte.
Ecco, la giornata del vigliacco dovrebbe insegnare a difendersene, dovrebbe insegnare come nascondersi, entrare in clandestinità, superare gli ostacoli di polizia, camuffarsi.
Invece, mi dà l’idea che, presi dalla facilità della commozione e della retorica, ci si sia dimenticati che bisogna sempre fare due cose insieme: educare al bene e insegnare a difendersi dal male.
Prof. La mia riflessione non fa riferimento al suo pezzo sul giorno della memoria…da leggere e poi riflettere.
Il titolo di oggi sulla Nuova :- la belloni fa esplodere
il parlamento. Invece avremo dovuto leggere: la Cancellati vien dal mar, fa implodere la destra ! Che pennivendoli, che giornale, che carta da fondo schiena
Penso che la giornata della memoria ricordi proprio questo: la cancellazione di chi era diverso, che fu fatto improvvisamente diverso, ma anche il silenzio di chi lo permise.
In questi tempi, in cui il dissenso non è permesso, pena l’ emarginazione, lo stillicidio dell’ offesa gratuita, ci vuole veramente grande coraggio per combattere la buona battaglia…
“Ci vuole molto coraggio a farsi aggredire da una tigre così da farla sentire brutale e vigliacca”, recita una canzone.
A questa tigre associo il volto dei prepotenti, dei violenti, dei tiranni.
In troppi davanti alla tigre ci comportiamo come gli gnu e non come i bufali.
..”educare al bene e insegnare a difendersi dal male”. Parole sante