Ieri in Consiglio regionale Giorgio Oppi ha invitato l’assessore Nieddu a tirare fuori gli attributi per risolvere la crisi della sanità sarda. L’espressione colorita è fondata etimologicamente, perché i testicoli si chiamano così proprio perché ‘testes’, cioè testimoni della mascolinità. Tuttavia, di questi tempi, è un po’ fuori moda, perché la storia ha ormai insegnato che essere palluti può anche significare essere pallosi e tonti. Insomma, il cervello non è nelle gonadi, né maschili né femminili.
Ma abbandoniamo queste lande meridie che sono sempre infingarde e non si sa mai dove conducano, e volgiamo lo sguardo all’house organ del presidente Solinas, la sempre meno letta Nuova Sardegna, quella di manette e di governo, quella dei sondaggi attendibili con forchetta più o meno 10%.
La Nuova schiera il suo redattore di punta a difesa di Solinas, che dice a Oppi: “Ma se critichi tanto il tuo presidente e la tua giunta, perché non esci dalla maggioranza?”
Lungi da me difendere Oppi con cui non mi saluto da tre anni senza alcuna conseguenza per la salute, però c’è nella presa di posizione del giornale, qualcosa di eccessivo e di eccessivamente servile verso la Giunta.
La Nuova non è nuova a queste scelte: quando governava Soru, chiunque lo criticasse veniva perseguitato e invitato alle dimissioni, secondo la seguente regola: se si viene eletti insieme, si stringe un patto di complicità e non di alleanza, per cui se il presidente combina guai, non si può dissentirne, ma si deve andare a fondo con lui, come gli schiavi dell’antico Egitto che venivano sepolti vivi insieme al loro faraone defunto.
In primo luogo, se vale la regola per le critiche, dovrebbe valere anche per le lusinghe a vuoto. E dunque La Nuova, che per mesi ha proposto alla Sardegna il miraggio del tubo del gas con apertura dei cantieri dietro l’angolo, dopo una slinguata così iterata e inutile dovrebbe invitare il rosaceo suo direttore in partenza a dimettersi. E invece no.
In secondo luogo La Nuova Stizzita dovrebbe fare un breve corso di formazione chimica sulle soluzioni sature. Come è noto, se si prende un bicchiere d’acqua e si comincia a versarci dentro dello zucchero, dopo un po’ lo zucchero non si scioglie più e comincia a traboccare dal bicchiere, sopraffacendo l’acqua.
Ora Oppi ha un apparato digerente collaudato dal gruppo Krupp, un misto di ghisa e principi attivi capace di smaltire anche una mini minor intera con un solo ruttino postprandiale, però anche lui ha un problema di saturazione. Il disastro della continuità territoriale aerea non è colpa di Oppi, ma Oppi se l’ha ingoiato in silenzio. Il disastro dei trasporti marittimi con la continuità dimezzata, non è colpa di Oppi, ma Oppi se l’ha ingoiato senza colpo ferire. Il disastro dell’assenza di una anche minima politica energetica della Sardegna non è colpa di Oppi, ma lui l’ha subita come un diligente soldatino. L’accumulo dei rifiuti in discarica non è il risultato di una politica di Oppi, ma dell’incapacità del giovane balilla; i regali al Mater Olbia non sono firmati Oppi; la subordinazione volgare e servile a Anas e Enel non sono certo opera di Oppi; gli assessori fantasma all’agricoltura, ai Lavori Pubblici e all’Industria non sono figli di Oppi. E neanche l’assessore tanto verboso quanto incapace alla sanità è roba di Oppi, semmai è un distillato di Zoffili e se ormai non riesce a accendere neanche una lucetta da comodino in un reparto non è colpa di Oppi. Insomma, a Oppi si può chiedere di ingoiare un po’ di fango al giorno, ma non di bersene un mare alla volta, anche lui scoppia. Non è Oppi che ha fatto la scelta di occuparsi solo della sanità di Sassari e Cagliari e di uccidere Nuoro e Oristano e ogni periferia (ma ad Oristano, si può prenotare una visita anche telefonando al Cup della Procura. Rispondono sempre). E invece La Nuova ne chiede le dimissioni per l’ultimo schizzetto del minestrone Solinas che Oppi non ha tollerato sulla sua camicia firmata!
Suvvia, un po’ di tolleranza fra tifosi non guasta, datevi la mano.
Sono perfettamente d’accordo sull’inutilità della Nuova e sulla sua subalternità ai potenti di turno. E anche se l’opposizione sembra non esistere, non credo sia corretto scrivere che tutti gli scempi e i disastri provocati da questa giunta di incapaci non dipendano anche dalle scelte politiche di tutti quelli che li sostengono, Oppi compreso.
Su Re 🤴 de su cashimir si è rotto i C
Ma fossis Oppi tenet unu segretu, una “o” finale cuada in su sambenadu, solu “ad uso personale”.
Chi sas drogas puru siant unu ideale ‘políticu’? O est solu chistione de “assuefazione”?
S’iscuru a sos drogados!!! E s’iscuru a chie los peleat!!!
Epuru b’at rimédiu bonu: su primu est a no drogare e ne a si drogare. Cun peruna droga. Bi tiant pèrdere – o, menzus, tiant istare in càncaros issoro triballendhe e campendhe cun dignidade chentza arruinare a neune – solu sos impresàrios de sas drogas e sos manialedhos issoro chi, sinono, no ischint mancu it’e fàghere.