Cominciamo a dire la verità, che è sempre il primo passo di qualsiasi processo di comprensione.
La programmazione e la prevenzione Ogni anno, dopo l’approvazione da parte della Giunta delle Prescrizioni antincendio (approvate quest’anno il 26 aprile), il Comandante del Corpo Forestale deve varare i Piani ripartimentali, che sono i veri e propri piani operativi della Campagna antincendio. Ovviamente in rete quest’anno non ve n’è traccia, ma basta indagare tra le bocche cucite e spaventate del Corpo Forestale per capire che quest’anno si è andati per le lunghe, perché, sembrerebbe, la Protezione civile e Forestas non hanno trasmesso per tempo i dati in loro possesso. In poche parole, se i piani ripartimentali sono stati varati, lo sono stati qualche settimana fa. L’attuazione? Mistero.
L’organizzazione interna del Corpo Forestale Quest’anno nel Corpo Forestale si è andati per le lunghe nell’organizzare il personale nelle stazioni con carenza di personale. Un modello adatto per Nuoro non funzionava per gli altri distretti, e tra un tira e molla lungo e estenuante, si è perso tempo.
I dirigenti del Corpo Forestale decaduti L’8 luglio sono decaduti i dirigenti con incarico biennale, cioè i vertici del Corpo Forestale sono stati decapitati nel mese più pericoloso dell’anno. Nessuna proroga. L’Assessorato al Personale non è riuscito a trovare il modo di prorogarli per due mesi. È un assessorato fiscalissimo, ma con deroghe ben note.
I responsabili in ferie Non è dato sapere quanti dei titolari di funzione del distretto del Lussurgese fossero in servizio o in ferie in questi giorni. Sarà nostra cura informarci e informarvi.
Quanta gente operava a terra? La propaganda di Regione parla di centinaia di persone; i testimoni dicono che c’era poca gente rispetto alla situazione e poca gente impegnata in assoluto. Nessuno ha visto i 7500 adetti di cui taluni hanno parlato.
La denuncia ignorata Il 7 giugno u.s. il Comitato spontaneo del Montiferru aveva segnalato al Sindaco di Cuglieri, all’Assessore dell’Agricoltura, al Comandante della stazione del Corpo Forestale e al Comandante dei Vigili del fuoco di Cuglieri la grave situazione nella quale versava la montagna montiferrina. Tutti sembrano aver fatto spallucce, ma ora quella lettera pesa come un macigno in termini di responsabilità e di consapevolezza del pericolo cui i beni e le persone erano esposte.
I politici e i sindacati Durante la legislatura 2014-2019 (il comandante della campagna era diverso dall’attuale – nei prossimi giorni nomi e cognomi) si dovette fronteggiare l’assalto di un sindacato autonomo che invece oggi ha grande gradimento nell’attuale maggioranza e ha inciso non poco nelle politiche del Corpo con la sua egemonia. Pensate che l’utilizzo dell’elicottero Superpuma, capace di trasportare 4000 litri d’acqua e 17 persone, oggi guardato come un fiore all’occhiello, fu contrastato con ben 4 interrogazioni da parte di un consigliere di opposizione. Le questioni di contratto e di inquadramento, le questioni politiche interne e esterne al corpo, le nomine politiche in ruoli tecnici, sono tutti fattori che hanno impaludato in burocrazia e politichetta ciò che doveva e deve rimanere tecnico, pulito, lineare.
Gli applausi stonati Chi è sul campo sa perfettamente di essere stato salvato dai tre aerei intervenuti; sa perfettamente che si coglie chiaramente un errore di coordinamento, di prevenzione e di contrasto; chi è sul campo non si fa infinocchiare dalle annunciate sottoscrizioni della Lega; ma c’è anche chi, per riflesso servile pavloviano, riesce in questo contesto a ringraziare la Giunta, di che cosa non è per niente chiaro.
Io ringrazio Bastiano per quello che dice e per quello che fa. È davvero grave quello che racconta.
In altri tempi un disastro simile avrebbe portato alla decapitazione dei vertici del sistema. Se non è la prova del fallimento questo! Provate a ipotizzare cosa serve di più per sostenere il sistema “antincendio”; se questo fosse in malafede, come state ipotizzando, non esiste niente di meglio – in peggio ovviamente-. Invece la magistratura si metterà ancora una volta alla ricerca del piromane- notare magistratura = ente forestale – possiamo ipotizzare che almeno uno lo rintracci … non proprio sul fatto …. ma fra quelli “bracconieri” uno un po piromane si trova. Questo “giochino” in Sardegna ha trovato permeabilità da che siamo in Europa dove tutte le cose occorre che siano grandi… grandi aerei, Grandi organizzazioni = grandi incendi per soddisfare grandi finanziamenti. Pensate come sarebbe diverso se solo l’ente forestale pulisse i suoi spazzi. Purtroppo non esiste la consapevolezza che l’istituzione sia il male. Ci vorranno ancora diversi “ettari” per capirlo. Siamo sulla buona strada.
Gli incendi sono sempre esistiti. Con ogni maggioranza, di ogni colore. Quanti decenni dai morti in Gallura? C’è un problema complesso legato a diverse dinamiche, organizzative, di impiego del personale, di business, di mentalità anche diffusa nella società sarda, di disinteresse, di incapacità della politica. Ma, incolpare l’attuale Giunta come unico sfogatoio collettivo è patetico e ridicolo essendo le responsabilità annidate nei decenni e nelle dinamiche appena sfiorate e sopra indicate.Non lo dico io, ma le esperienze di drammi che si consumano da sempre in quest’isola.
Egregio Maninchedda, mi sembra doveroso concludere (ma ci sarebbe tanto da dire), in maniera sintetica, anche se tante analisi andrebbero fatte, sia sui problemi degli incendi in Sardegna, sia sulla responsabilità della classe politica in questo e tanti altri casi. È vero che c’è politica e politica e politici e politici, ma il cittadino come me, anche se informato, vive con disagio il distacco tra chi i I problemi dovrebbe risolverli e chi li subisce quotidianamente. Si parla troppo e si conclude poco, mai come oggi. Certo non bisogna confondere i soprusi quotidiani di questa giunta leghista di fatto con chi cerca di fare buona politica. Il risultato è, come sappiamo, coloro che ci stanno governando. Avevo giurato a me stesso di non parlare più di politica, figurarsi farmi un blog. Morirei dopo un’ora. Rimango amareggiato e molto poco ottimista. Grazie per avermi dedicato una parte del suo tempo.
Egregio Montaldo, nessun disprezzo, mi creda, solo autodifesa dai suoi auspicati falò. Non fui certo io a determinare la crisi e la dismissione del sistema di telerilevamento e mi informerò meglio per capire che cosa è accaduto. Quanto alle mancanze di quest’anno, mi vien da dire appunto! Se lei è un ingegnere, io sono un filologo. Io non dispongo di alcun mass media, anzi, da molti di loro sono ferocemente combattuto. Dspongo di un blog. Se lo faccia anche lei, costa 50 euro l’anno e tanta fatica.
Caro maninchedda, mi aspettavo una risposta del genere, tipica da chi ragiona da politico con molto disprezzo per le persone come me, comuni, non disinformate. Sono uningegnere e so che la Ras, 16 anni orsono, ha smantellato il sistema di rilevazione antincendi. Quest’anno, a detta dei VVFF, non sono neanche state pulite le strisce parafuoco. Non mi tratti da qualunquista o populista poco informato. È che lei dispone di mass media, io no. Buona giornata.
Caro Montaldo, i politici non sono tutti uguali e non hanno tutti le stesse responsabilità, questo la sua livella infuocata non lo sa e quindi generalizza. Lei invece che cos’è? Un tecnico, un giusto, uno spettatore? Non accenda niente e cerchi di odiare di meno, capirà di più.
Che strano questo mondo. I politici, bene o male responsabili di quello che fanno e, soprattutto di quello che non fanno spiegano alle persone normali come dovrebbero andare le cose. Accenderei un fuoco sotto questi pulpiti…
A mio avviso, tantissime parole. Il nodo fondamentale, al quale la politica dovrebbe rispondere senza rimpalli di responsabilità, senza liti (e senza aspettare altro tempo), è uno solo (e non si capisce bene perché manchi questo coraggio): perché dev’essere più redditizio spegnere un incendio che investire in prevenzione, protezione e cura del patrimonio? Perché attualmente così è, girano più soldi a spegnerlo e a rinverdire le aree percorse dal fuoco. Punto primo. Il secondo punto è fare in modo che il personale di intervento sia strutturato secondo un sistema fisso e non emergenziale, dunque non a chiamata. Alcune indagini dentro e fuori dall’isola hanno fattto luce su situazioni che non dovrebbero, di per sé, esistere, e dovrebbero essere scoraggiate sul nascere. Il punto terzo è assolutamente culturale, sempre se si trattasse di dolo: gli interessi in danaro possono ardere vivi (sottolineo) gli animali e le piante, senza che l’isola, un giorno, restituisca il torto impoverendosi e impoverendo più di quanto non abbia già fatto? Quarto nodo sono i sistemi di sorveglianza, che certo dovrebbero avvalersi della sacrosanta tecnologia odierna: telecamere agli accessi delle strade percorribili coi mezzi, anche quelle secondarie, perlomeno nei luoghi con presenza di beni da tutelare censiti (un esempio, l’olivastro selvatico). Il quinto è una speranza: che la strage sia frutto del caso, una sfortuna, una tragedia senza un umano perché. Il sesto è una preghiera, se caso non è: che abbia potere grande il rimorso.
Tutti parlano e scrivono ma nessuno affronta il problema fino in fondo, tutti esperti dottori pronti a diagnosticare la malattia, con la cura già pronta.
Chi conosce a fondo il problema sono le tante persone che lavorano sul fuoco, tacciono, e fanno bene.
Io sono una di queste persone, lo faccio da trent’anni, anno dopo anno sto vivendo lo sfascio della struttura antincendio della Regione, una vergogna !!!!!
Nessuno di voi ha minimamente sfiorato il problema, non capisco il perché, forse parlate di cose che non conoscete.
Tornare indietro servirebbe a capire il perché di tanto sfascio.
Esisteva alcuni anni fa L’Azienda Foreste Demaniali della Regione Sarda, trasformata in Ente Foreste, diventato poi Agenzia Forestas.
Queste trasformazioni hanno creato solo incarichi dirigenziali, niente altro, nessun miglioramento della struttura cantieristica, nessun miglioramento della qualità del lavoro, nessuna gratificazione a chi lavora sul campo.
I cantieri della vecchia Azienda Foreste Demaniali erano gioielli naturalistici unici, bisognava togliersi le scarpe prima di calpestare il loro suolo, ora i cantieri di Forestas muoiono nell’abbandono, fasce parafuoco abbandonate, viabilità distrutta, vasconi antincendio vuoti, postazioni di vedetta abbandonate, ecc …
Per colpa di chi ???
La Regione che fa?
Vogliamo parlare del Corpo Forestale?
Qualcuno di voi ha visto dall’interno il lavoro che svolgono? Sapete in che condizione operano sul fuoco?
Posso solo fare qualche precisazione per farvi capire le condizioni di lavoro del personale.
Le dotazioni antinfortunistiche fuori norma, ad esempio, mascherine anti polvere al posto di quelle antifumo, maschera per gli occhi di tipo comune, non certificate per operare davanti al fuoco, non parliamo dell’abbigliamento !!
Mezzi inadeguati e insufficienti, come si può andare davanti al fuoco con un pick up da 500 litri, nella maggior parte dei casi si deve indietreggiare, mollare la posizione.
Comunicazioni radio di scarsa qualità, è quasi impossibile comunicare in territori accidentati.
Servizi mensa inesistenti per il personale che fa orario continuato nei presidi antincendio.
Sapete che per rifornire i mezzi di certe Stazioni Forestali si devono fare 50 chilometri pur avendo il distributore nel proprio Comune?
Di chi è la colpa?
Esistono almeno cinque strutture parallele che si occupano di incendi;
Corpo forestale
VV Fuoco
Forestas
Protezione civile
Barracelli
ognuno di loro viaggia per i cavoli suoi, sul fronte del fuoco non sempre si comunica e spesso gli interventi si sovrappongono e ci si disturba a vicenda, i PAPAVERI che stanno in città sanno queste cose?
Il coordinamento delle forze in campo è solo un fatto teorico, di fatto nei grandi eventi non esiste, ci si smarrisce quasi subito.
La Regione cosa fa?
Fa solo propaganda nella presentazione annuale della campagna antincendio, oltre alle conferenze stampa in occasione dei disastri, che schifo !!
Ci sarebbe da fare una seria inchiesta giornalistica, sarebbe interessante togliere il coperchiò di una pentola piena di tante schifezze e soprattutto di tanti soldi, ma i nostri giornalisti preferiscono fare spettacolo, mostrando la disperazione di questi giorni.
Sono distrutto da quattro giorni passati davanti al fuoco, come tanti altri fratelli con i quali ho faticato, sudato, e pianto.
Ho toccato in modo veloce e disordinato tanti punti, perdonatemi, il mio lavoro non è scrivere.
Continuare ad ignorare che gli incendi sono un business serve solo a distruggere la nostra terra. Nel mentre si continua con i piani, la macchina regionale che funziona e gli incendi che si ripetono uguali ogni anno. Sino a che ci sarà più vantaggio a lasciar bruciare questo sarà il risultato. Occorre rendere più vantaggioso e redditizio per tutti custodire difendere e salvaguardare i boschi, piuttosto che inscenare questo criminale progetto.
Il link
https://www.ornews.it/articoli/il-comitato-spontaneo-del-montiferru-aveva-previsto-tutto-lettera-del-7-giugno-inascoltata/
sembra porti al sito ornews.it ma non all’articolo linkato.
Un caso?
Non credo dato che in rete è possibile raggiungere la vecchia versione della pagina a questo link:
https://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:ZBjpCWyUMYUJ:https://www.ornews.it/articoli/il-comitato-spontaneo-del-montiferru-aveva-previsto-tutto-lettera-del-7-giugno-inascoltata/+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
che quindi, nel frattempo, deve essere stata oscurata.
Ognuno può fare qualcosa.
Nel mio piccolo, là dove avevo linkato l’articolo apparso su Ornanews.it che riportava «La denuncia ignorata Il 7 giugno u.s. il Comitato spontaneo del Montiferru aveva segnalato al Sindaco di Cuglieri» ho provveduto a sostituirlo col link per questa ottima pagina informativa…!
P.S.: sono affezionato a quel territorio ora bruciato, qualche anno fa ero salito al Montiferru con la mia MTB nuova nuova, che avventura, anche perché ero solo soletto!
Egregio Alessandro,io non avevo responsabilità dirette in tema di incendi, ma ho condiviso responsabilità collegiali della Giunta. Vada a vedere il ciclo degli incendi 2014-2017 e verifichi se abbiamo agito bene o male. Da consigliere regionale, io sono stato il padre della legge sui Cantieri Verdi, che ha occupato migliaia di cassintegrati in operazioni di impianto e manutenzione dei boschi. Io sono il padre di migliaia e migliaia di alberi, molti piantati in quel Monte di S.Antonio che ha rischiato di andare in fumo. Da assessore ho agito sul versante del rischio idorgeologico: per esempio fu mio il primo piano di rimozione dei canali tombati; fui io a avviare e concludere i lavori di sistemazione idrogeologica di Villagrande e del primo lotto di Capoterra. Fui io a varare il primo piano di manutenzione delle dighe sarde. Fui io a approvare il Paino Mancini di Olbia. Fui io a varare il primo piano della ciclabilità della Sardegna. Fui io a acquisire al patrimonio sardo due dighe e a avviare la produzione di energia sostenibile per la Regione Sardegna. Ovviamente non esiste un riepilogo dell’attività svolta da un uomo politico, occorrerebee memoria, che in genere non si ha.
Çerto licenziare il direttore del corpo forestale nel pieno della campagna A.i. e uno dei colpi di genio di Solinas. Detto questo serve una commissione d’inchiesta fatta di persone serie ( non si ponet su sorighe a tentare su casu) sulla situazione dell’apparato antincendio in Sardegna.. Il Corpo Forestale è stato smantellato negli anni dai politici sopratutto dal PD che alla costituzione della protezione civile , fino ad allora imperniata sulle strutture della forestale, né ha creato una nuova dove ha sistemato gli amici.
Buongiorno, non potrei che sottoscrivere quello che ha scritto (e aavrei aggiunto molto altro, ad esempio il capitolo assunzioni dei forestali, il business dei cantieri di rimboschimento, l`abolizione della legge salvacoste, ecc.!), se fosse stato scritto da un normale cittadino sardo come me, ma lei e` stato consigliere regionale dal 2004 al 2014 e assessore regionale ai lavori pubblici (assessorato abbastanza competente in materia, credo) dal 2014 al 2017, e per questo lei ha avuto la possibilita` di incidere concretamente nella realta` che ha descritto cosi` bene, e quindi le chiedo: cosa ha fatto, come atti politici per risolvere la situazione? Io ho consultato il sito della Regione e nel link dedicato a lei e alla sua attivita` politica, non ho letto nulla a riguardo. Mancano atti e delibere, che invece attestino una sua attivita` nella soluzione del problema degli incendi in Sardegna? Grazie mille
“La Sardegna ferita dal fuoco: “La macchina regionale ha funzionato, ora bisogna ripartire”. Questo è il primo titolo che si legge alle 22:50 sul principale quotidiano online dell’isola.
Gentile Paolo Maninchedda, un sentito grazie per il suo incessante impegno nell’analizzare e raccontare le vicende della nostra terra.
Titoli come questo sono un’offesa all’intelligenza e al buon senso delle persone. Ormai i quotidiani non informano più, sono solo megafoni prestati al potente di turno.
Caro Paolo, la tua analisi non fa una grinza. Comunque a questo punto andrebbe dato corpo ad un organo altamente competente e professionale non politicizzati che elaborasse un piano di prevenzione utilizzando tecnologie e mezzi di intervento efficaci e tempestivi.
Che fine ha fatto l’articolo di Ornews.it che riportava della lettera del comitato spontaneo? Stamattina c’era, ora sparita.
Fake news?
Grazie per questo articolo e tutte queste precisazione. Abbiamo bisogno di verità e di coscienza. Ma chi sta nelle posizioni apicali ha perso coscienza, senso civico e rispetto della vita.
E comunque, non solo chi ci governa ma anche chi ci amministra, passa da una poltrona all’altra, fa danni enormi e non viene mai messo con le spalle al muro. Sempre e da troppo tempo.
Un po’ come per il virus del Covid-19 si da molta più importanza all’origine della pandemia che all’evolversi della pandemia stessa, così capita per gli incendi di questi giorni che stanno devastando ampie zone della Sardegna. Che l’incendio sia di natura dolosa, colposa o naturale è un aspetto che interessa solo la parte investigativa della vicenda, ciò che importa è il prima ( azione di prevenzione) il durante (opera di spegnimento) il dopo (bonifica e ripristino del territorio). in questa triste occasione siamo arrivati al punto due, e ci siamo arrivati male, come affermato da Paolo Maninchedda. Pare che questo incendio sia nato da un’auto incendiata a Bonarcado, pare che prima che quest’ultima venisse spenta l’incendio provocato abbia percorso dai 20 ai 40 Ha (un’enormità), pare che l’incendio devastante sia ripartito da quello che pareva ormai spento, grazie al vento. Se ciò fosse vero non sarebbe consolatorio, ma a molti farebbe comodo il piromane da maledire, ma talvolta non esiste. Tra qualche settimana tutto verrà dimenticato, il libro delle promesse si arricchirà di nuove pagine.
Grazie per questo articolo puntuale e informato, scevro da qualunquismi di pancia. Perché siamo in queste condizioni politiche? Perché il livello di coscienza, di impegno, di senso civico e civile della gente è sceso a livelli aberranti e si vota la marmaglia in cui ci si rispecchia.
Debbo dire una cosa che forse è quella che a me ha sconvolto maggiormente, ho visto il servizio di Videolina dell’ora di pranzo e tra i vari collegamenti, in quello dalla protezione civile è apparso Solinas da dietro il gabbiotto della “Sala Decisioni” e accanto aveva un tipo che da qualche mese fa coppia fissa con lui, Mi ero informata è un consigliere regionale del suo partito che è diventato la sua ombra, un certo Lancioni, ma cosa ci fa costui nella sala della protezione civile, perché è stato scelto lui per presenziare a delle situazioni così delicate da pretendere fior fiore di dirigenti? ma gli altri consiglieri regionali per hè non si ribellano? Mi sembrano scelte incomprensibili, ecco perché siamo a questo punto. Povera terra nostra!!
Caro Paolo ho avuto il piacere di conoscerti e credimi che dopo tanto far politica, ho conosciuto un politico chiaro e penso anche onesto. Per cui ti leggo volentieri e ciò che affermi e nei miei pensieri già da troppo tempo. Grazie per il tuo contributo a crescere per noi Sardi.
Molto utile come informazione, commenti appropriati. Condivido appieno con il trovare nella prevenzione esercitata con rigore e imposta ai privati una soluzione che stralcerebbe ogni interesse ad interventi a danno avvenuto.
Tutto vero sicuramente dei dirigenti del Corpo Forestale decaduti, del ritardo nell’organizzare il personale nelle stazioni con carenza di personale etc.
Ma teniamo presente che non si tratta di una calamità scatenata dalla natura ma da persone che vivono in mezzo a noi: mi chiedo sempre chi possano essere queste persone e che interessi abbiano nel far queste cose.
L’estensione dei disastri palesa una organizzazione che non credo possa essere frutto di una persona ‘malata’: devono essere dei gruppi che studiano a tavolino con carte e sopralluoghi come pianificare i disastri, con conoscenze tecnche su inneschi etc..
Possibile che nessuno li veda? Che rimangano ignoti?
E quali pene prevede questo stato (minuscolo) per cui l’emergenza giustizia si cura disincentivando il ricorso alle vie legali e regalando impunità a fior di delinqueti?
Quello che i forestali non dicono…..questo “non detto” è comunque saputo dalle comunità, le voci di questo non detto arrivano ovunque ma nessuno approfondisce perché a scavare di robaccia se ne troverebbe eccome. Sicché ogni anno ci troviamo a leggere articoli di giornali che imputano talvolta a taluno, talvolta a talaltro le responsabilità politiche di questo scempio a seconda del comodo mentre in realtà è in piedi da decenni un sistemino organizzato ad arte che nell’ombra della ribalta gioca al piromane per ben altri interessi.
Ho molti amici in Sardegna e le immagini degli incendi che devastano quel territorio mi spaventano e suscitano in me un profondo risentimento verso chi, parlo del “gabinetto Renzi” ha provveduto a dissolvere il Corpo Forestale dello Stato (primo Corpo statale nato dall’Unità d’Italia e con specifiche competenze di sorveglianza, prevenzione e salvaguardia): si, uno sfascio evidente sin dal primo anno della riforma detta “Madia”. Alle “regioni” guidate da 20 piccoli “marchesi del Grillo” passarono gran parte delle competenze (sic!), totalmente assenti negli allora organici e molti operatori del CFS furono costretti ad optare per il passaggio obbligato all’Arma dei CC, con conseguente gran confusione sull’utilizzo dei mezzi (elicotteri, autobotti, altri mezzi di soccorso). La “Madia” è passata anche nonostante le tramvate rimediate dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo… ma non c’è 1 (un) solo partito oggi in Italia, che abbia il coraggio di fare un passo indietro prima della catastrofe che provocheranno piromani comandati dalle mafie e dagli affaristi assetati di territori…
Finché si continuerà a spendere soldi per lo spegnimento invece che investire nella prevenzione e nel recupero delle terre abbandonate, la storia continuerà a ripetersi…
Caro Paolo, grazie. Anche chi ha scelto la strada del silenzio dopo aver ricoperto anche modesti ruoli di governo della cosa pubblica prova oggi a guardare dietro le quinte della retorica di palazzo e a chiedersi perché sia potuto succedere tutto questo. Senza toccare il tema della gestione boschiva e della prevenzione del rischio, viene da chiedersi, con le lacrime agli occhi, dove siano finiti decenni di apprendistato nella gestione dell’emergenza. Quanto scrivi aiuta a capire e accompagna la rabbia e il pianto per i luoghi a noi più cari.
Mi rivolgo a chi oggi ha la responsabilità diretta nella gestione di questo imponente (e fragile) apparato. Si aveva davvero cognizione del rischio imminente se il bollettino relativo al rischio estremo è firmato dal funzionario di turno? Ha un senso riunire l’unità di crisi la domenica pomeriggio e comunicarlo? Ha senso che l’Assessorato alla Difesa dell’Ambiente non abbia un direttore generale da tre mesi? E’ uno sfogo, forse sbagliato per quanto detto all’inizio, ma da domani devo guardare in faccia i miei studenti e convincerli che tutto quello che andiamo raccontando è ancora credibile e ha un senso.\
Meglio sapere come realmente è successo
“Similmente interviene della fortuna, la quale dimostra la sua potenza dove non è ordinata virtù a resisterle e quivi volta e’ sua impeti dove la sa che non sono fatti gli argini ne e’ ripari a tenerla … quel principe che si poggia in su la fortuna rovina come quella varia….”
Gli scheletri anneriti degli alberi sono ancora fumanti; è ancora presto per riflettere razionalmente e con oggettività su questa enorme tragedia ambientale che ha ferito la nostra amata isola. Per quanto riguarda i nostri governanti…beh! 20.000 ettari fumati sono l’impeto della “fortuna” che varia.
Siamo governati da chi ci meritiamo, spero che questa esperienza ci insegni ad usare meglio le nostre armi all’interno del seggio elettorale e a non farci incantare dalle sirene populiste
Questa immane tragedia dovrebbe insegnare a tutti che piuttosto che investire sulla gestione dell’emergenza incendi ( cosa già di per sè difficile che diventa impossibile in circostanze climatiche simili a quelle di questi giorni) è più conveniente investire sulla prevenzione. Ad esempio , in Toscana al momento di concedermi un contributo a fondo perduto in agricoltura, mi venne richiesta la sottoscrizione di un impegno a ripulire in primavera per vent’anni l l’azienda per prevenire gli incendi, con la penale di dover restituire tutto l’importo ricevuto nel caso che la proprietà venisse attraversata dal fuoco; ho ancora impresse, a distanza di vent’anni,le parole del funzionario che mi fece firmare tale impegno: “in ogni caso il fuoco, quando arriva al confine della sua proprietà, deve trovare fasce adeguate,frutteti ,oliveti e vigne lavorate,etc e si deve spegnere da solo.
In 15 anni non ho mai visto elicotteri, piuttosto trattori,attrezzature, perfino cisterne per trasportare l’acqua in caso di necessità finanziate coi vari piani europei .
Caro Paolo,
quanto mancano la tua serietà e il tuo spessore, sopratutto in occasione di situazioni così drammatiche.
Il guaio è che, come segnala un lettore, che noi dovremo pretendere che gli amministratori amministrino. Ed esserci: segnalando, risegnalando, denunciando, intervenendo. Avendo cura del territorio. Questi criminali li si può individuare ed assicurare alla giustizia. È un attentato al patrimonio di tutti.
Siamo governati dai partiti che, almeno in termini di sondaggi, godono del maggior consenso
Cos’è successo a noi sardi? Cos’e successo a noi italiani? In base a cosa scegliamo chi ci governa da 30 anni a questa parte? Quando cominceremo a valutare i danni della stagione di Mani pulite?
Segnalo un progetto che a mio parere sarebbe stato utilissimo sia per la collettività che per le autorità che operano sul territorio:
https://www.sardegnaforeste.it/notizia/gli-incendi-sardegna-monitorati-tempo-reale-e-visibili-rete
Se si va sul sito http://www.incendi.sardegna.it, si accede a una pagina con messaggio “impossibile raggiungere il sito” . ……..
Le informazioni in tempo reale sarebbero state preziose per gestire in emergenza gli interventi e utilizzare efficacemente le scarse risorse a disposizione…che poi, la scarsità delle risorse non è giustificata dagli ingenti investimenti pubblici per tutto l’intorno e il contorno dell’antincendio…..
Quanto è costato, per esempio, questo inutile progetto?
Non ci rimane che dire: speriamo che piova e che Dio ce la mandi buona.
:(
Meno male che ci siete voi ad informarci. Grazie.