Non bastò Scajola con un acquisto a sua insaputa, adesso anche la Regione Sardegna ha il suo ” a loro insaputa”.
Stamattina ho pubblicato la locandina del webinar leghista con annunciato utilizzo delle infrastrutture della Regione Sardegna. L’ho fatto per esigenze di intelligenza, cioè per dire che anche chi, come me, passa la giornata tra codici medievali, autografi di Gramsci, colloqui con studenti, archivi piemontesi e catalani, manutenzioni domestiche, inchieste su quella grandissima immoralità civile che è l’iter amministrativo dello stadio Sant’Elia e casini vari, si rende conto delle pratiche padronali di questo governo regionale che non sa manco cosa sia la sovranità della legge.
Adesso, a pomeriggio inoltrato, cioè dopo che tutto il mondo si è accorto della sudditanza ignobile delle strutture regionali agli interessi di parte che la vicenda del Webinar testimonia, giunge un ‘bellissimo’ comunicato del direttore generale dell’Innovazione della Sicurezza IT il quale solennemente afferma che «nessun responsabile informatico appartenente alla scrivente Direzione generale ha avuto, né avrà, alcun coinvolgimento per l’organizzazione della diretta e degli aspetti tecnici del convegno in parola».
E dunque per il convegno organizzato da un consigliere regionale leghista, presieduto dall’assessore agli Affari Generali della Regione sardegna leghista, sotto il quale sta la Direzione generale dell’Innovazione e della Sicurezza It e a cui deve partecipare il suddetto Direttore generale dell’Innovazione e della Sicurezza IT, qualcuno ha detto balle garantendo che il supporto tecnico sarebbe stato della Regione Sardegna? E chi ha detto balle? Il consigliere regionale? E come se le sarebbe inventate queste balle, parlandosi da solo allo specchio? Le strutture della Regione sono state citate a loro insaputa per un convegno cui partecipa l’Assessore di riferimento? Ma per favore, su, anche le rettifiche devono avere una loro compostezza ragionevole!
Vorrei dire ai maghetti della rettifica (che non sono i funzionari regionali) che non prendono più in giro nessuno con queste retromarce a dita di marmellata sporche e labbra imbrattate. Voi che agite sempre dopo e ” a vostra insaputa” avete imparato bene la strada aperta dall’assessore Chessa con il finanziamento prima previsto e poi retromarcizzato alla celebre Tursport, ma noi abbiamo imparato a conoscervi e a perdere anche il sorriso ironico che ci si dipingeva in faccia vedendovi compiere le vostre sfacciate scorrerie. Adesso non ridiamo più.
Adesso vomitiamo.
Declarada est già sa gherra
Contra de sa prepitenzia
E cominzat sa passenzia
In SU POPULU a faltare
….
Paret chi su rangu sou
Pretendat s’Humanidade.
Sardos mios ischidade
E sighide custa ghia.
….
Sino calchi die a mossu
Bonde segades su didu
….
Gherra gherra a s’egoismu
E gherra a sos oporessores,
Custos tiranos minores
Est prezisu umuliare!
Gai cherimos e gai siat!
Procurad’e moderare
Barones, sa tirannia
Chi si no, pro vida mia
Torrades a pés in terra
Torrades a pés in terra
(Da Su patriotu sardu a sos feudatarios di Francesco Ignazio Mannu)