Il blocco delle vaccinazioni Astrazeneca è il primo grave errore tattico del governo Draghi. Il governo nato per essere razionale, per fare il bene comune e non il bene di parte, si fa infinocchiare da una parte dal governo tedesco e dall’altra dall’assessore della sanità del Piemonte che anziché meritare l’imitazione meritava il commissariamento.
Per una volta, usiamo la testa da sardi europei, figli di Abelardo, di Tommaso, di Galileo, di Newton, di Fermi, di Sabin, di Curie e di tanti altri scienziati, logici e critici.
Ha o non ha un significato che a avviare il blocco di Astrazeneca, vaccino anglo-svedese che costa un decimo di quello Pfizer, sia stata la Germania, la cui società Biontech è contitolare del brevetto del vaccino Pfizer?
Ha o non ha un significato che subito dopo il blocco di Astrazeneca, ieri, magicamente, Pfizer abbia firmato un accordo per fornire 10.000.000 di dosi anticipatamente a valere sui 100 milioni in più, oltre i 200 già in contratto, previsti come opzionali per il secondo trimestre?
Ha o non ha un significato che in Europa si sia parlato delle persone decedute all’interno dei vaccinati Astrazeneca e mai della trentina circa di morti dentro i vaccinati Pfizer?
Ha o non ha un significato che ieri nell’Inghilterra che ha vaccinato in massa la sua popolazione con Astrazeneca sono morte 110 persone e in Italia, dove il Governo ha sospeso la vaccinazione per un attacco di panico, sono morte 502 persone? Vale o non vale che in un Paese muoia un quinto delle persone che muoiono nell’altro?
Se in un grande Paese con più di 60 milioni di abitanti si perde fiducia nella scienza, nei suoi metodi verificabili, nella sua antidogmaticità, e si sottopongono le cure alla legge del consenso, si finirà inevitabilmente male, si finirà a votare sulla piattaforma Rousseau quale vaccini adottare.
In realtà, questa Italia che sta rinunciando alla cultura, alla ragione, al metodo critico e scientifico, sta adottando il metodo americano di trasformare tutto in un menù a prezzi differenziati, con prodotti per tutte le tasche, dentro il quale ognuno sceglie in base all’umore, al prestigio, alla fama del prodotto e alla capienza del portafoglio. Siamo ai vaccini à la carte.
Una postilla per la Sardegna: io sono stato tra quelli dell’Università di Cagliari convocati dall’Amministrazione per il vaccino. Sono stato vaccinato e mi chiedevo, mentre stavo in fila insieme ai colleghi: – Come mai sono arrivati a vaccinare noi quando ancora tutti gli ottantenni sardi non sono vaccinati e perché alcune scuole superiori risultano essere state già vaccinate e altre no?
C’è un casino in Sardegna sui vaccini degno di una sollevazione di piazza.
Ma la cosa peggiore è stato sentire il governo italiano affermare che quel vaccino, che mi era stato inoculato tre ore prima, veniva sospeso. Mi sono sentito una cavia stupida e ho dovuto fare appello alla mia razionalità per confermarmi nell’idea che avevo fatto bene a rispondere positivamente all’invito della mia amministrazione.
Resta confermata anche l’idea che la logica ci dice che non si può avere fiducia nello Stato italiano, nei suoi apparati, nei suoi poteri, nelle sue dichiarazioni. Ma come si può vivere civilmente così?
Sottoscrivo pienamente tutte le (amare) considerazioni sulla rinuncia all’approccio scientifico all’argomento “vaccini” da parte dello Stato.
Il nostro Assessore della sanità si distingue per:
l’ultima posizione nella “classifica” tra regioni per vaccini inoculati
l’incapacità di aprire Covid hotel
la confusione sugli hub vaccinali
…….
Però l’opposizione consiliare di Sua Maestà si distingue ancora di più:
si è dimenticata che esiste la mozione di sfiducia individuale
Si è dimenticata o dobbiamo pensare peggio?
I Sammarinesi che hanno fatto lo Sputnik stanno tutti benissimo…. 🤫
In d-una economia dominante de gherra, candho mai totu sos disastros, e menzus cantu prus mannos, no sunt sa menzus ocasione pro aprofitare a fàghere business?
Si tiat nàrrere ‘economia’ de sos dimónios, no de umanidade cun coro e cherbedhu.
Purtroppo sulla pessima gestione dei vaccini in Sardegna la sollevazione di piazza, pur auspicabile, non si farà mai. Perché continuiamo ad essere ‘pocos, locos y disunidos’ (non so se ho scritto correttamente) . Soprattutto disunidos: i dirigenti/docenti delle scuole che si sono vaccinati si sono forse chiesti se per la categoria che li precedeva (over 80) la vaccinazione fosse conclusa per tutti? Diciamolo pure: ognuno pensa per se e…si salvi chi può. Resta una grande tristezza se penso ai valori che la scuola dovrebbe trasmettere ai suoi allievi, magari (e soprattutto), con l’esempio…