Solo con la Giunta Solinas poteva accadere che, mentre le altre regioni stanno predisponendo e realizzando i calendari delle vaccinazioni, in Sardegna, delle cui vaccinazioni non si sa nulla, una Giunta di alieni approvi una delibera sui funerali solenni della Regione Sardegna, addirittura prevedendo che a celebrarle sia un vescovo (la chiesa dovrebbe rispondere con una garbata lettera di invio a quel paese).
Solo chi non sa dove ha i piedi può fare cose di questo tipo.
Solo chi è protetto da una stampa finanziata da risorse pubbliche e parapubbliche perché ormai abbandonata dai privati, può non censurare questa grave assenza di gerarchie, questa incapacità di distinguere l’importante dal superfluo.
Non c’è da stupirsi. Un assessore come Quirico Sanna con assoluta noncuranza è andato all’assemblea di Abbanoa a chiedere le dimissioni di Racugno, il quale ha fatto esattamente quello che la politica gli aveva detto di fare, perché ci sono agli atti dichiarazioni precedenti e seguenti la campagna elettorale, del Presidente e di importanti esponenti politici, che rivelano che Racugno ha realizzato esattamente il progetto di Frongia e Solinas, con una differenza: lui non se ne è pentito, permane nell’errore e negli errori e, se è consentito, in una presunzione di correttezza gestionale che ha dell’incredibile ma che è ben supportata dalle movenze della magistratura.
Tuttavia, il piano di demolizione, colonizzazione politica, smembramento e divisione spezzatinesca di Abbanoa, non era e non è di Racugno, è della Giunta. Sanna, col pudore che non ha da tempo, avrebbe dovuto comunicare che la Giunta intendeva dimettersi per manifesto fallimento, non solo idrico. Vogliamo ricordare l’errore clamoroso di inizio legisltura sulla continuità territoriale? Vogliamo ricordare la fuga di Air Italy? Vogliamo ricordare le discoteche aperte? Vogliamo ricordare i comitati scientifici farlocchi? Vogliamo dimenticare il disordine acefalo che regna sui vaccini? La Giunta dei fallimenti è coerente anche in Abbanoa, ma scarica su Racugno.
Non si possono poi tacere le posizioni codine dei sindaci delle città più importanti: mordono a comando regionale e si accucciano con la sola alzata di sopracciglio dell’assessore, una pena. Come non ricordare infine che, forse – attendo conferme – in una riunione di Egas un autorevole esponente della Giunta avrebbe chiesto le dimissioni dei sindaci che ne fanno parte, perché colpevoli di aver criticato il capogruppo Psd’Az Mula. Una follia da faccetta nera tra le vigne; un espisodio fascista, se fosse vero.
Tuttavia, per la stampa sarda, tutto va bene (ovviamente, nella stampa, vivono anche pochissimi giornalisti che fanno bene il loro mestiere, cui chiediamo scusa per le generalizzazioni).
È veramente squallido il silenzio della stampa sarda ma purtroppo segue il silenzio di gran parte dei cittadini di fronte al nulla di questa giunta di incapaci.
Pensano alla liturgia e intonano, inconsciamente, il requiem del funerale politico.