Trovo molto patetico e tipico dell’Italia cavouriana, (poi spiegherò perché “cavouriana”, per il momento basti sapere che attiene ai due ingressi e alle due uscite che aveva lo studiolo di Cavour) l’annuncio quotidiano del premier Conte dell’imminente arrivo di un decreto semplificazione.
Il paradosso è che questo venga detto da chi ha scritto il Decreto Legge Rilancia Italia (DL 34/2020) in 13 Capi, 3 Sezioni, 266 articoli e 7 allegati. Più semplice di così?
Per imparare cosa sia la semplicità basta andare in Gallura. Lì c’è un Comune, quasi lagunare perché ha costruito case sui fiumi e sugli stagni, dove è tutto semplice.
L’istituto giuridico si chiama affidamento sotto soglia, un istituto antichissimo utilizzabile solo da chi è protetto dalla magistratura, perché se lo usano gli altri vengono fucilati in piazza. In Italia puoi dare un incarico a una paersona direttamente senza gara purché valga meno di 40.000 euro. Questo è un esempio di semplificazione italiana.
Perché non provate voi a dare un incarico sotto soglia a chicchessia? Nell’ordine accadrebbe che: 1) il concorrente dell’incaricato, o il leader dell’opposizione in Consiglio comunale, manderebbe alla Procura un esposto, o firmato o anonimo, per denunciare l’accaduto prospettando l’abuso di ufficio; 2) il PM aprirebbe un fascicolo a velocità e profondità variabile a seconda di quanto gli prude il naso; 3) verrebbero disposte intercettazioni colonscopiche e si registrerebbe di tutto per dare tutto in pasto ai giornali; 4) i giornali massacrerebbero sulla pubblica piazza i politici, i funzionari e i dirigenti coinvolti; 4) dopo cinque anni i politici, i funzionari e i dirigenti verrebbero assolti perché il fatto non costituisce reato, oppure condannati per sudorazione acida – cioè per un reato diverso da quello ipotizzato per le indifferibili misure cautelari – nel caso abbiano fatto galera (Cellino docet).
Come ci si difende da questi rischi? I più intelligenti fanno un albo fornitori e da quelli estraggono a rotazione i professionisti cui dare un incarico. Ovviamente la forma è salva, ma la sostanza è in pericolo, perché la rotazione e l’estrazione difendono dalla magistratura ma non dal professionista scemo o tonto, e ce ne sono tanti, che pensa di essere bravo perché professionista. Quando parte la variante “scemo” la Pubblica Amministrazione è nei guai, il lavoro vien fatto male e dopo un po’ bisogna trovare il modo di chiamarlo in altro modo per dare un nuovo incarico. Questa è l’Italia: la paura al potere, gli scemi in servizio.
In Gallura, però, nella terra della dolcezza e della sensualità più struggente, dove basta prendere un sentiero e trovarsi in un silenzio avvolgente, magari con un cane non inselvatichito, qualche altro animale, uno stazzo, gente serena intorno che non fa domande, che sa tacere e prenderti la mano, ci sono callidissime menti che interpretano il sotto soglia sicurissimo se e solo se si toglie un centesimo: non 40.000 ma 39.999.
Vedo questa furbizia del centesimo su un sito di Amministrazione trasparente e rido; rido per il centesimo, considerato la via d’uscita dai labirinti normativi italiani per fare un favore probabilmente a un professionista stimato o di fiducia o d’altro. Non faccio in tempo a ridere per il lodo del centesimo che la determina n. 51 del 31 ottobre 2018 scompare, perché così non si vede. E dunque nel progressivo delle determine pubblicate il buco tra 50 e 52 si vede meno? È come mettersi un coriandolo sul petto e pensare di aver indossato la camicia! Il coriandolo si vede e il petto è nudo.
Tutto questo lo ha inventato Cavour, che aveva uno studio con un uscita pubblica e una segreta. L’Italia è così: una facciata severissima composta di leggi, Agenzia delle Entrate, Anac, Agcom, Magistratura e Guardia di Finanza. Apparato-Facciata. Tutto questo apparato è contemporaneamente entrata e uscita. Poi c’è la scala di servizio da cui possono uscire pochi selezionati amici. Il problema dei galluresi è pensare che basti un centesimo per evitare l’apparato.
È questa ingenuità, questa pudicizia impudica che ci fa sorridere. E allora, per non avere un’émesi improvvisa, ripensiamo agli stazzi, alla bellezza, alla cortesia, all’amore che ci ha nutrito e come De Niro nella fumeria di C’era una volta in America, trasumaniamo nei nostri ricordi e ridiamo del povero centesimo.
Comment on “La Gallura del centesimo. Il numero magico è 39.999”
Comments are closed.