Un potere fondato sull’urbanistica La chiave è l’urbanistica: se non si seguono le questioni urbanistiche in Sardegna non si capiscono le politiche di immunizzazione dal virus. È scienza, pura scienza del cubo, quella che l’opposizione non può vedere perché spiaggiata a mojito.
Però, è scienza che fa schifo e non fa ridere.
Un’intervista di cubatura clinica Estrapolo una domanda e una risposta dalla lunga intervista concessa dal presidente della Regione all‘Unione Sarda qualche giorno fa.
Domanda: «Ci permetterà di salvare la stagione turistica?»
Risposta del Presidente Solinas: «Dobbiamo pensare a una stagione di transizione e programmazione. Un recente studio pubblicato dall’European Respiratory Journal ci dice che non ci sono ancora evidenze scientifiche che ci consentano di pensare che le alte temperature e i raggi ultravioletti abbattano la diffusione del virus. Inevitabilmente non potrà essere un’estate come quelle che abbiamo conosciuto finora e dovremo assumere precauzioni adeguate ed essere vigili per tornare al più presto a una nuova normalità. Nel frattempo, però, potremo avviare alcune sperimentazioni mirate e magari un grande progetto di riqualificazione estetica e funzionale delle strutture ricettive che le porti a standard di qualità ed eccellenza in grado di riconquistare importanti quote di mercato non appena questa emergenza cesserà del tutto».
Questo è parlare! Cubatura clinico-estetica per fronteggiare l’emergenza, e che diamine!
Si vuole un ulteriore argomento per essere radicalmente contro questo governo regionale tanto mediocre quanto potente? Questo è un argomento serio: l’urbanistica è stato sicuramente un collante della proposta elettorale messa in piedi a febbraio 2019, con latte versato e Salvini in campo a promettere la luna e la guerra ai migranti. Non vi possono essere dubbi su quale urbanistica. L’urbanistica consumistica, l’urbanistica della colonizzazione delle spiagge, dei chioschi eterni, dei servizi tutti sulle spiagge.
E l’opposizione? Dorme, sulla sdraio, in spiaggia, legge Novella 2000 con lo Spritz. È pigramente rigida, forse per il rigor premortis dell’essere anche al governo dello Stato con i Cinquestelle, per essere espressione di un Pd che per tenersi l’Eni ha ceduto, nella spartizione dei poteri avvenuta durante il Lockdown, i Servizi Segreti a Conte e ai Cinquestelle. È dai tempi di de Gasperi che non si vedeva un Presidente del Consiglio tenere per sé la delega ai Servizi.
I chioschi bocciati Tuttavia, il Pd nazionale ha trovato il coraggio per impugnare la legge 3/2020 di questa Giunta, la legge della colonizzazione delle spiagge con strutture non più amovibili (perché prima si era provveduto a modificare il regime delle concessioni), la legge del chiosco.
Ecco, il chiosco è la metafora del terreno di incontro tra maggioranza e opposizione. Un luogo umbratile di svago e riflessione etilica on demand.
Un luogo per il piccolo cabotaggio, ma anche per il grande, dipende dagli avventori. Ovviamente, un luogo senza giornalisti: La Nuova Sardegna dà la notizia dell’impugnazione della legge da parte del Governo a pag. 14 in un colonnino invisibile; L’Unione la mette a p. 20.
Perché?
Perché fanno fatica a capire e quindi raccontano l’inutile (la diminuzione dei contagi in assenza del conteggio dei morti e, soprattutto, in assenza di una seria politica dei tamponi; la vergogna delle case di cura raccontata sul versante del dolore e non della responsabilità ecc. ecc.).
Resistere. Si deve resistere, per dignità, per educazione e per dare una base alla speranza. Si dovrà anche fare un’alleanza con questi mandroni che villeggiano all’opposizione, ma almeno per qualche anno educhiamo altre persone alla cultura dello Stato (il nostro, quello che vorremmo, non quello incartapecorito che siamo obbligati a vivere e subire), del lavoro, della formazione e dell’informazione.
Dobbiamo essere felici di essere duri e diversi. Alla fine i mollicci verranno.
Est fantàsticu Christian Solinas Presidente de sa RAS (beh, figlio prodigioso salvinista, sfido, io!) e a pàrrere meu tenet resone a pessare “alla grande” a su «grande progetto di riqualificazione estetica e funzionale delle strutture ricettive che le porti a standard di qualità ed eccellenza in grado di riconquistare importanti quote di mercato»!
Sa cosa prus segura, candho su mundhu ndh’at a sanare de su coronavirus, est su “distanziamento”: Largo! Largo! Fate largo! Istesiade! Serbit logu!
Duncas: si su Presidente de sa RAS est bonu depet autorizare a fraigare totu su dópiu, unu duplicadu, mih!, de su chi ch’est como a oros a mare, un’ispétzia de collana o ciambellone de sa Sardigna ca, sigomente “andrà tutto bene” (e fintzas ca “nulla sarà come prima” chentza istare a su pessa pessa ite) amus a bídere benindhe in Sardigna una marea…, no: unu mare!, unu mare de turistas (altro che “fetta di mercato”!) e mirade chi de logu ndhe lis cheret pro no istare apitzigados apare cun su perígulu de tziu Corona.
Cossizu meu: Christian, como chi bi est, si fit bonu tiat fàghere su duplicadu de sa Sardigna e toca, cun 3.600 chilómitros de oros de mare (si no irballo, como ndhe tenimus petzi 1800 chilómitros) e de ispiàgias, albergos, “estetici e funzionali di eccellenza” (cun totu sas istellas! Aite chimbe ebbia?) e fintzas chioschi chioschetti e chiosconi. Cherides pònnere chi amus a rastellare disocupados de mesu mundhu pro triballare in Sardigna?!
Secondo me, per essere davvero efficace nella eradicazione del virus, il Presidente della Regione deve proporre anche il bonus fiscale.
Questo è parlare, diamine!