Prendiamo atto che la Regione Sardegna ha portato a 180 i letti della terapia intensiva (notizia dell’Unione Sarda). Ottimo, ma forse non sufficiente (visto ciò che sta accadendo a Brescia e Milano, è forse il caso di raddoppiarli).
Da qui a dieci giorni la Sardegna, per tanti motivi che ora non serve riepilogare, vivrà situazioni simili a quelle lombarde. Se li usa per rafforzare la capacità di accoglienza dei suoi ospedali non è male.
Nel frattempo se si danno informazioni strategiche, occorre che siano esatte.
Se si va sul sito della Regione Sardegna e si va sulla pagina informativa dedicata, si trova un link (cui si devono comunicare i propri dati) che non porta da nessuna parte. Bisogna correggere il dato in fretta.
Ugualmente ieri diversi hanno segnalato che non funzionano le informazioni date con l’avviso distribuito in aeroporto a chi arriva in Sardegna: questo.
Anche in questo caso il link non porta da nessuna parte. C’è un errore? Forse sì (e anche il QR code sembra non funzionare).
Infine, c’è il problema ospedali. Primo caso al Sirai; secondo caso al Santissima Trinità; terzo caso (gravissimo e ad ora non ben controllato) al San Francesco di Nuoro (al punto che 13 primari ne chiedono la chiusura, lasciando intendere che sia successo qualcosa di grave che necessiti una misura così dura). Se a questi dovessero adesso aggiungersi altri presidi sanitari in situazione emergenziale, si verificherebbe la peggiore delle situazioni: ospedali inadatti a fronteggiare l’emergenza che arriverà in Sardegna nelle prossime due settimane.
Se dagli errori (tanti) commessi si può e si deve imparare, occorre farlo in fretta.
Chicco, ci sono stati comportamenti tali nell’ultima settimana che è lecito essere molto prudenti. Il caso Nuoro è molto preoccupante. Il caso Saras altrettanto. Mi pare che si siano prese le misure giuste con una settimana di ritardo. Comunque, il cuore del problema sono i letti di terapia intensiva, nonché le scorte di antinfiammatori e antivirali. Il picco, da quel che si legge sulla vicenda nelle province già colpite, da noi arriva verso il 20 marzo. Vedremo. Nessun pessimismo. Mi piacerebbe fossimo intelligenti e organizzati.
Caro Paolo
Non è detto che la Sardegna debba trovarsi nelle condizioni della Lombardia, anzi, in conseguenza delle ultime misure prese dal Governo, è molto probabile il contrario.
Dopo ignoranza e superficialità dimostrate a tutti i livelli, penso che si possa essere moderatamente ottimisti e non irrealisticamente pessimisti.
Chicco Tirotto