Ancora una volta il Presidente Christian Solinas riesce a stupire e lasciare interdetti tutti coloro (pochi volenterosi) che ancora credono nell’istituzione Regione Autonoma della Sardegna.
Ci siamo già occupati di una vicenda che qui riassumiamo per non perdere il filo della memoria e per collocare bene nel tempo le ultime novità. La Giunta Regionale, nella seduta del 3 ottobre 2019, approva una delibera, la n.39/17, che ha come oggetto «Disegno di legge concernente “Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31». Nel corpo dell’articolo useremo la sigla burocratica “Ddl” per indicare questo disegno di legge.
Una delibera di indubbio impatto, dato che promette di dare «rilancio alle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta», oltre a modificare leggi storiche, come la “mitica” Legge regionale n.1 del 1977.
Insomma, una delibera e un disegno di legge, tutto da scoprire e leggere con grande attenzione.
Però, però, però… da leggere per settimane non appare proprio niente!
Si vede che è mancato l’impulso, il coordinamento e tanto altro: il titolo della delibera c’è e gli hanno anche dato un numero, ma dentro il link di riferimento non c’è nulla.
Hai voglia tu, cittadino curioso, di mandare la “bustina” di richiesta: niente.
Passa il tempo e niente: il contenuto della delibera non compare.
Però il 18 dicembre 2019 (75 giorni dopo), la delibera n.39/17 viene citata per giustificare il fatto che, con una nuova delibera la n.51/37, si prorogano, per ulteriori 6 mesi, le funzioni dei Direttori generali.
Scrive (pag.3/3) in questa delibera, l’Assessora Satta del Personale, di intesa con il Presidente Solinas: «In considerazione dell’approssimarsi del termine della scadenza degli incarichi sopracitati, nelle more della complessiva riorganizzazione degli uffici dell’Amministrazione regionale, considerato che il disegno di legge adottato con la deliberazione n.39/17 (eccola qui!) non è ancora stato esitato dal Consiglio regionale, e ravvisata la necessità di assicurare la continuità amministrativa…»
Quindi, se la Giunta è costretta a prorogare di altri sei mesi (neanche fossero prodotti alimentari deperibili) i Direttori generali degli Assessorati, la colpa è del Consiglio Regionale che non ha “ancora esitato” il DdL approvato il 3 ottobre: che scandalo!
Un Consigliere regionale, dotato di dignità e meno distratto di tanti altri, il giorno 9 gennaio 2020, scrive al Presidente del Consiglio Regionale e chiede di sapere quando la Giunta Regionale abbia trasmesso questo DdL e perché non sia stato reso noto ai Consiglieri.
Il giorno 15 gennaio 2020, il Segretario generale del Consiglio, risponde al solerte Consigliere e gli comunica che, a quella data, la delibera n. 39/17 e il relativo DdL non sono stati trasmessi dalla Segreteria di Giunta.
Ohibò!!
Quindi l’Assessora del Personale, il Presidente Solinas e l’intera Giunta Regionale, hanno approvato una delibera, di notevole rilievo e impatto organizzativo, su un presupposto fantasmatico, nel senso che se era reale, non è stato visibile ai mortali; se non era, cioè se allora era inesistente, ciò mette seriamente nei guai la Giunta perché ha dichiarato esistente ciò che non lo era.
Per essere chiari, è stato dichiarato in un documento pubblico, il giorno 18 dicembre 2019, che la Giunta era obbligata «… ravvisata la necessità di assicurare la continuità amministrativa…» a prorogare le funzioni dei DG, perché il Consiglio Regionale «non ha ancora esitato» il DdL approvato dalla Giunta il 3 ottobre 2019.
Nella realtà la delibera n. 39/17 del 3 ottobre 2019, con il relativo allegato Disegno di Legge, è stata resa pubblica e contestualmente inviata al Consiglio Regionale, lo scorso martedì 11 febbraio 2020.
Che altro aggiungere?
Un Consiglio Regionale e un Presidente del Consiglio Regionale, presenti a se stessi e consci della dignità del ruolo, avrebbero chiamato il Presidente Solinas a giustificarsi in Aula e, forse, avrebbero votato una mozione di sfiducia per aver mentito, a riguardo del Consiglio regionale, in un pubblico documento.
Invece, qui tutto passa così, senza rumore per difetto di coraggio e eccesso di negoziato (per cosa, poi?).
Franco Sardi, za coitamus a nàrrere «popolo»!!!
Ma ite pópulu e pópulu?!
A sas votatziones regionales de su 2019 amus votadu su 53,77 % de sos chi aimus diritu e bi ant votadu unu 4% de ischedas biancas (e goi falamus a su 49%); e sa parte ‘binchidora’ ndh’at leadu su 51% = mancu su 25% de su pópulu sardu!!!
E si est sa crisi demogràfica no est su tsunami de s’àteru annu o carchi apesta chi como est colendhe inoghe: est sa miserabbilidade de una ‘classe politica’, e no de oe!!!, cussa, eja, digna de si che ispèrdere e chi mai prus s’iscàmpiet ca at fatu e faghet sa ‘política’ de sa irresponsabbilidade e de sa dipendhéntzia chi nos est bochindhe.
In cantu, poi, a su de fàghere, la depimus agabbare de noche mòrrere e irfutire pranghindhe, critighendhe e pistendhe abba o che meteorólogos/notàrios burocràticos lèndhe s’istória che abba chi proet si e candho càmbiat su tempus metereológicu: sa libbertade/responsabbilidade, diritu e dovere personale e colletivu, de cambiare su ‘tempus’ la tenimus totugantos, innangarados e àbbiles.
E su de fàghere tocat a donzunu de sos bios. Tandho ite semus faghindhe? Ite depimus fàghere? Ita faghimus?
Indipendhentistas e dipendhentistas, si zughimus pagu pagu de sale in conca e carchi abbilidade semus sempre in tempus e la depimus agabbare cun totu sas divisiones macas ifatu de sos chentu e unu partidu italianu e fàghere unidade natzionale, sa sola unidade possíbbile, no chirchendhe afariedhos e contighendhos personales ma sa sola detzisione e capatzidade de cambiare caminu coment’e pópulu/natzione e imparare a nos guvernare a manu nostra e no ifatu de totu sas “locomotivas” italianas.
Su tempus de sa libbertade e responsabbilidade umana est solu su presente, e tandho EST LIBBERTADE E RESPONSABBILIDADE NOSTRA! De istória de miseràbbiles ndhe amus baliadu meda: cambiamus a s’istória de sa dignidade ca in cussa de sos miseràbbiles noche isperdimus fintzas coment’e zente iscavèndhennos sa fossa cun sas manos nostras etotu si nos parent pagas sas manos anzenas.
A proposito di crisi demografica una cosa è certa: un popolo che sceglie di farsi governare così merita di estinguersi
Ma de ite nos iscandhalizamus?! Tutto fa brodo!!! E in su “colabrodo” za che colat totu.