E dunque quando il Tribunale del riesame afferma che a Oristano sono stati lesi i diritti di difesa, cioè diritti costituzionalmente garantiti, non si conquistano le prime pagine? Cioè quando afferma che bisogna depositare tutti gli atti per consentire agli imputati di difendersi non afferma una cosa grave? Noooo, afferma una cosetta da mettere dentro il giornale a punta di casino per nascondere l’ignominia del linciaggio fatto nei mesi precedenti, dopo una conferenza stampa altisonante fatta di divise, stellette, ufficiali e agenti sugli attenti.
Quando un tribunale afferma che sono stati lesi diritti costituzionalmente garantiti (cioè i più inviolabili) non è una notizia da prima pagina? Nooooo, perché significa smentire il servilismo informativo alle tesi dell’accusa.
Quando un tribunale afferma che sono stati violati i diritti di difesa (ma dice molto di più, ma i giornali non hanno la pazienza di raccontarlo) e ci sono persone agli arresti da più di tre mesi dopo un’indagine che dura da più di tre anni, non c’è una notizia da prima pagina? Noooo, perché è troppo faticoso capire e spiegare. Il linciaggio è più semplice, ma come si fa a ritirare i cadaveri dei linciati dalle torri della città, dopo averli esposti, solo perché un giudice dice che c’è stato un errore? Semplice: si lasciano i cadaveri appesi e si parla dell’errore come naturale nella natura umana. Il diavolo, esperto di cattiverie, gode come un riccio.
Quando Succu, Cherchi, Manai e Piras sono stati arrestati per ben quattro giorni la notizia è stata in prima pagina. Oggi che un tribunale rivela che sono stati violati i diritti di difesa (finalmente qualcuno comincia a dirlo!), L’Unione Sarda mette la notizia a pagina 34 (trentaquattro, cioè, non due, tre, venti, no, trentaquattro, senza neanche un richiamino in Prima) e La Nuova Sardegna a pagina 27, senza richiami in prima, dove invece campeggia come se fosse una cosa nuova la delibera dei 99 milioni di euro alla sanità privata (stanziamento annuale, la novità sono i 156 milioni di tetto garantiti alla clinica di platino Mater Olbia).
Poi a legger bene i due articoli si capisce che uno è fatto da chi ha letto autonomamente la sentenza, l’altro da chi se l’ha fatta commentare da ambienti, diciamo, vicini alla Procura.
Sono sempre a casa, se serve.
Il commento della nuova sardegna dove si evidenzia che la Porcu viene reintegrata perché “…. nel fascicolo mancavano gli atti” fa emergere la ignoranza e la malafede di questo giornale. Il giudice ha deciso il reintegro nel posto di lavoro perché non è stato rispettato il principio costituzionale ( spregio della Costituzione!!) rispetto al quale l’imputato deve conoscere gli atti ed i motivi per i quali è imputato ( tra l’altro violazione dei diritti dei cittadini europei) ed il tutto viene banalizzato come semplice dimenticanza. Che la giustizia “prenda” qualcuno della nuova sardegna!! Questo è l’auspicio così capiranno cosa significa la tutela dei diritti delle persone.