E va bene che i giornali vivono della notizia del giorno, ma è anche vero che ci sono notizie che durano più giorni e che devono essere raccontate ‘dal vivo’ non da un comunicato stampa. Invece i giornali sardi sono ostili ai racconti profondi: a Sassari, poi, si danno solo indicazioni politiche per i gonzi, silenzio stampa sui fatti, anche su quelli che smontano i linciaggi, e grande cortina fumogena sull’Università.
Ora, è sotto gli occhi di tutti che i trasporti della Sardegna sono precipitati nel caos, ma viene dolosamente taciuto che questo dipende dalla sciagurata scelta operata dal Presidente della Regione nel primo mese del suo governo, quando in una conference call con l’Unione Europea smontò completamente il sistema di continuità messo su dall’ex Assessore Careddu.
L’opposizione giuliva La cortina di disinformazione è talmente spessa che fino ad avantieri i giornali era pieni dell’annuncio, pensate un po’, che il Governo italiano porterà la continuità di Solinas all’attenzione dell’Unione Europea (atto a dir poco dovuto), nonché di interviste lunari dove la fuga di Air Italy da Olbia, la doppia continuità territoriale di tutto vantaggio per Alitalia ma sgangherata a livelli sublimi per i sardi, sono temi accuratamente evitati o trattati con guanti bianchi e tocchi delicatissimi. E d’altra parte, che colpa dare ai giornalisti superficiali e rassegnati se la stessa opposizione non riesce a trovare una bussola stabile sulle priorità da affrontare?
L’opposizione light, senza zuccheri, grassi, carboidrati e sale, l’opposizione insapore e incolore, ma giuliva, si è bevuta un accordo sulle entrate che grida vendetta e di cui a Roma sghignazzano tutti per il costo patito dai sardi (computabile in una cifra prossima ai trecento milioni per un anno e alla perdita definitiva dei diritti sanciti dalla Statuto);
si è poi bevuta, questa opposizione tutta da localino notturno cagliaritano, un blitz sulla continuità territoriale di cui non si è manco accorta;
si sta bevendo in silenzio una sanità che fa acqua da tutte le parti, per la quale è quasi impossibile curarsi in Sardegna quando si ha una patologia appena complicata;
si sta bevendo una vergogna di potere dell’Anas sugli asfalti delle strade principali, che vengono rifatti nei momenti di punta del traffico, con un’indifferenza che è proporzionale all’abitudine all’inchino che si sperava di aver debellato;
si sta bevendo una crisi di lavoro e di formazione che pagheremo duramente;
si sta bevendo un’assenza di visione che sta annichilendo faticosi decenni di impegno e di lavoro di tanti;
si è bevuta un Presidente di Regione che all’inizio del suo mandato aveva affermato, sulla peste suina, “Basta con gli incappucciati”.
L’opposizione ha poi tardivamente adottato la nostra battaglia sulla trasparenza del sito della Regione Sardegna. La trasparenza è una cosa seria, o la si richiede sempre o si ritorce contro.
Per esempio, l’opposizione si interroghi sul provvedimento irrogato dal responsabile della trasparenza della Regione Sardegna sui membri della precedente Giunta per una nomina inutile, proposta da un Assessore fuori sacco a bocca di campagna elettorale sulla base della conoscenza diretta, criterio esaltato in altre circostanze come superiore ai risultati di gestione dei candidati a svolgere determinati incarichi? Il Partito dei Sardi è stato perseguitato da tanti apparati dello Stato (altri, con coscienza, si sono attenuti al diritto e ne diamo atto), ma anche da tanta vigliaccheria e ipocrisia, concentrate in specifici settori del centrosinistra. Che sia cominciato il momento di tirare giù le maschere?
Ma la cosa più interessante è oggi l’iniziativa pervicace della Giunta di farsi la legge sui direttori generali.
Siamo al diritto scrotoelastico (cioè alla distensione estrema del diritto in forma simile a quella di tessuti umani termo sensibili che si distendono col caldo e si accorciano col freddo). Nella nuova regione del LasciateciFareiFattiNostri si procede così: prima si assume chi si vuole e li si paga; poi si nota che i tessuti scrotoelastici del Diritto si sono avvizziti per l’orrore del contrasto dell’assunzione con le norme del diritto vigente; allora si cambia il diritto. Quindi da ora in poi i Presidenti di regione prima assumono e poi adeguano le norme. Questo è Diritto? Questa è Giustizia? Le norme ad personam ritornano? Molto piacere e tanti auguri allo Stato di diritto, alla sovranità della legge e a tutte le panzane formali insegnate nelle Università. È vigente il diritto del Presidente, questa è la verità e nessuno fiata perché tutti portano famiglia.
Ma possiamo stare tranquilli: c’è l’opposizione. E già, sì beh, povero re: e povero anche il cavallo.