Qui di seguito il comunicato diffuso ieri dall’Assessorato alla sanità, rassicurante nei toni, ma in sostanziale contrasto con la variazione di bilancio approvata nei mesi scorsi per dare 25 milioni di euro al Mater Olbia nel 2019. Adesso il comunicato ufficiale dice che, invece, gliene daranno 5 e che su 17 si tratta. Questo il testo:
“Non abbiamo mai avuto dubbi sul fatto che l’interlocuzione col Mater Olbia avrebbe avuto esito positivo. Ora si potrà proseguire nella direzione che avevamo fissato”. L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, commenta così la sottoscrizione del contratto tra Ats e Mater Olbia per la fornitura di prestazioni ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Già ieri, nel tardo pomeriggio, l’incontro tra Ats, assessorato regionale della Sanità e i rappresentanti del Mater Olbia si era concluso positivamente con un accordo propedeutico alla stipula del contratto, la cui firma è arrivata oggi.
“Così come stabilito dalla Giunta – spiega l’assessore Nieddu – Ats ha applicato lo schema contrattuale standard per l’acquisto di prestazioni sanitarie del comparto privato per un valore di 5 milioni di euro nell’anno corrente. Ulteriori 12 milioni, che rappresentano il tetto massimo di spesa per l’acquisto delle prestazioni prodotte, rientreranno in un successivo contratto specifico, in fase di definizione. Con la precisazione che eventuali economie saranno riversate nel bilancio regionale”.
“Si
va avanti – conclude l’esponente della Giunta Solinas – e auspichiamo
che il nuovo ospedale possa iniziare a lavorare a pieno regime
mantenendo le alte aspettative del territorio e di tutta l’Isola, in
particolare per ciò che riguarda l’abbattimento delle liste d’attesa e
della mobilità passiva”.
Che cosa sta succedendo?
Una cosa molto semplice, a mio avviso: il Direttore Generale della Sanità e il Commissario dell’Ats sanno perfettamente che un conto sono gli accordi politici facili, salottieri e elitari ma ritenuti vantaggioisi, e un conto sono le determinazioni che erogano concretamente i soldi.
Nessuno dei due è disponibile a erogare soldi in assenza di prestazioni. Quindi l’assessore, a scanso di equivoci, e qui sta parlando con le istituzioni dello Stato deputate al controllo, dichiara che i soldi non utilizzati torneranno nel bilancio regionale (come avevamo detto noi, e quindi non verranno distribuiti tra gli altri privati che, giustamente, lamentano comunque il fatto che il posto letto accreditato del Mater Olbia sembra valere più di quello accreditato di altri privati).
Orbene, come direbbe Totò, non si capisce dal comunicato in base a che cosa vengano erogati i 5 milioni (prestazioni o l‘escamotage molto pericoloso dell’art. 8 sexies del Decreto Legislativo 502 del 1992, cioè l’aglio usato per nominare le cipolle)?
Bisognerà aspettare la pubblicazione della delibera Ats.
A noi non serve altro per capire l’operazione Mater Olbia. Abbiamo capito da tempo che è un’operazione ardita.
Avevamo ragione.
Come l’avremo su altri linciaggi personali, in altri luoghi e in altre circostanze: basta aspettare.