Sembra incredibile solo a chi pensa ancora che l’Europa sia patria di diritto e libertà. L’Europa è patria delle condizioni di fatto. L’Europa è patria di chi ha forza, e forza militare e poliziesca prima di tutto. La Catalogna insegna: non basta essere maggioranza in Europa. Non basta la democrazia: occorre la forza per affermarla. E la forza è soprattutto forza internazionale: serve che chi ha un esercito forte e temibile ti riconosca. Non serve la tua ragione in Europa; serve che esista una forza che ti difenda. Uno schifo morale che chi frequenta la storia conosce benissimo.
Trump ha dato il via libera alla Turchia per prendersi ciò che non è suo, cioè un pezzo della terra dei Curdi che i Curdi hanno sottratto all’Isis salvando anche l’Europa; la Russia ha ottenuto che non si metta in discussione Assad; l’Iran lascia fare in cambio di un allentamento della morsa commerciale e militare cui l’Arabia Saudita pretende che essa sia condannata.
Questo è il mondo delle nazioni senza stato, come la nazione curda. Un mondo di dolore e fatica, ma anche di radicale libertà.
Nell’italietta della manovra finanziaria sbilanciata di sette miliardi di cui non importa ad alcuno; nell’italietta di un Primo Ministro che ieri chiamava Salvini ad andare in Parlamento a spiegare i rapporti con la Russia e che oggi balbetta dinanzi alle richieste di chiarimenti sui rapporti tra i nostri Servizi segreti e quelli degli Stati Uniti sul Russiagate; in questa italietta, dove qualcuno ha paragonato (incredibile!) Conte a Craxi nei rapporti con gli Americani (nella storia solo Moro e Craxi hanno avuto la schiena dritta con gli Americani e si è visto) non c’è posto per dire alla UE che non si è d’accordo con il via libera alla strage che Trump ha dato. No, nell’italietta si è devoti dei santi e si tradisce Dio, ma lo si fa con la solita e storica superficialità. La stessa ferocia si userebbe con i Sardi se osassero essere maggioranza nel reclamare e costruire uno Stato Sardo. Ma questo, anziché farci paura, ci dà coraggio.
Lo dico a quanti pensano che basti ferire un uomo per zittirlo.
No, ci sono uomini che tacciono solo da morti.
Bisogna augurare loro o un infarto o mandare qualcuno che li ammazzi, ma vederli tacere è impossibile.
Comments on “Turchia: licenza di strage. I Curdi come noi Sardi”
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Mai arrendersi anche se è una battaglia improba
Is Sardus seus totus citius, mudus, mancu su fuedhu, parit ca eus pérdiu fintzas sa boxi a prus de sa língua, pareus (bogandi pagus!) totus pedidoris sétzius in su treminaxu isceti a ogus isprapallociaus castiendi si si oberint sa porta, abetendi a si cumbidai a prandi.
Epulone docet e is ‘canis’ nosi lingint.
Is ‘mellus’ (o is ‘balentis’? O ant a èssi is prus civilizaus?) iant a podit assumancus pigai su sufissu, cussu “accrescitivo”, de aciungiu a “lazzaro”. Cun méritu meda prus de unu prefissu “On.” pagau bèni e assigurau a totu vida.
O fortzis seus diaderus totus iscallaus. Antzis bolaus a dónnia parti (ma totus conc’a pitzus) che a vapori de àcua de séculus in su fogu budhendi.
E si no fut ca nemus si podit iscutulai sa libbertadi e responsabbilidadi a cumentzai de cussa personali po concludi cun cussa colletiva, mancai non si praxat (custu fuedhu est de parri e de praxi), ia a narri ca no dhui at mancu isperàntzia.
E invecis s’isperàntzia dhui est mancai si dispraxat, comenti dhui est sa libbertadi e responsabbilidadi personali e colletiva chi no fait a s’iscabbulli, mancu si eus fatu votu de èssi marionetas, birillus, mascaredhas, mamutzonis de apicai in is matas a isciuliai pillonedhus.