Stanotte ho fatto un sogno.
Un sogno stranissimo, inquietante, assurdo. Un sogno, proprio per questo, bello, ma così bello che vorrei continuarlo con voi qui, ad occhi aperti.
Io ho un sogno: ex Alcoa ed Eurallumina chiuse. Per sempre.
Così. D’incanto.
Per mettere fine ad una farsa che continua da troppi anni; perché le due fabbriche sono già morte da tempo (ex Alcoa dal 2012 ed Eurallumina addirittura dal 2009) ed ogni piano di rilancio finora proposto è patetico e lesivo della nostra intelligenza.
Chiuse per sempre, dunque.
Per liberare il Sulcis e i suoi abitanti da un’industria pesante che ha portato benefici immediati a pochi ma pregiudicato il futuro di tutti.
Per restituire i lavoratori delle due fabbriche alla dignità di una nuova occupazione e, dopo anni di caschetti sbattuti per terra, all’affetto sereno dei loro cari.
Per costringere i giornalisti di occuparsi anche d’altro anziché copiare e incollare da vent’anni (vent’anni!) sempre lo stesso articolo.
Per consentire ai sindacalisti, appiattiti sulle posizioni dei padroni, di recuperare la loro dignità, abbondantemente persa in tutto questo tempo.
Per consentire a chi vive in quella zona di Sardegna di non temere di ammalarsi a causa dell’inquinamento.
Per questo io ho un sogno: ex Alcoa ed Eurallumina chiuse. Per sempre.
E sogno un Sulcis liberato da politici che ancora ripropongono per i prossimi trent’anni un modello di sviluppo già fallito trent’anni fa, incapaci di dire una verità sotto gli occhi di tutti.
Liberato dalle lobbies dell’energia e del carbone, che trovano in partiti e sindacati confederali sponde compiacenti.
Liberato da scorie, fanghi rossi e altra merda che non è altro che merda.
Merda.
Lo so, me ne rendo conto: è un sogno.
Ma perché non sognare una Sardegna non più sottomessa a questa schiavitù industriale?
Fratelli sardi! Questo è il momento di realizzare le promesse fatte ai nostri padri! Questo è il momento di levarsi dall’oscura e desolata valle dell’inquinamento al sentiero radioso della riconversione industriale!
Per questo I have a dream: ex Alcoa ed Eurallumina chiuse per sempre.
Liberi, finalmente.
E risuoni quindi la libertà dalle scogliere del Sulcis.
Risuoni la libertà nelle spiagge della Gallura.
Risuoni la libertà dalle poderose montagne della Barbagia, imbiancate di neve.
Ma non soltanto.
Risuoni la libertà anche da Porto Torres, da Ottana e da Macchiareddu.
Risuoni la libertà da ogni zona colpevolmente inquinata della Sardegna. Da ogni pendice risuoni la libertà.
E quando lasciamo risuonare la libertà, si avvicina quel giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual:
“Liberi finalmente, liberi finalmente. Grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente: ex Alcoa ed Eurallumina chiuse. Per sempre”.
Amen.
Post Scriptum: venerdì 20 settembre al Palazzo di Giustizia di Cagliari è prevista una nuova udienza del processo nei confronti dei manager di Eurallumina, accusati di disastro ambientale. Un processo che, nonostante sia stato aperto cinque anni fa (con le indagini iniziate addirittura nel 2009), ha vissuto finora solo di rinvii e non è ancora entrato nel vivo. Vergogna.