Oggi e domani si presentano le liste.
La novità di queste elezioni è la paura che ha colpito i partiti italiani.
Il Pd, la Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Liberi e Uguali, tutti hanno mostrato una terribile paura degli sbarramenti elettorali al punto dall’inventare convergenze programmatiche inesistenti pur di andare insieme alle elezioni regionali.
Forza Italia e la Lega non hanno più niente in comune, litigano tutti i giorni sulle politiche economiche e sull’Europa. Però fanno coalizione in Sardegna perché hanno paura di presentarsi con il loro vero volto agli elettori.
Liberi e Uguali e il Pd sono come il giorno e la notte, al punto che i primi considerano di Destra i secondi, però si presentano insieme alle elezioni sarde perché hanno paura.
Poi c’è lo strascico. Lo strascico è dato dalle liste finto-civiche, cioè le liste nate per moltiplicare i candidati e quindi, nella testa degli ammiragli fluviali (o torrentizi) dei partiti italiani, aumentare i voti. Invece, le liste finto-civiche, proprio perché finte, cioè non nate da un apporto programmatico originale ma solo da un calcolo elettorale, divideranno i voti dei partiti italiani. Il Pd di fatto sta presentando tre liste composte da suoi militanti e/o simpatizaanti; Forza Italia è spappolata in tre liste. La sinistra non Pd almeno in tre liste.
Queste sono le liste della paura. Giacché si teme di non avere consenso sul programma e sui propri presupposti politici, si aumentano gli effettivi del proprio esercito mandando vecchi e bambini al fronte.
Che ruolo si riserva agli elettori in questa fantasmagoria moltiplicativa?
Solo quella di confermare chi già c’è, ma distribuendo il solito ceto e le solite proposte politiche sotto più bandiere.
Meglio, molto meglio fare come abbiamo fatto noi e altri: una proposta, un presidente, una lista. Se si vince, non si hanno problemi di coalizione, di priorità, di obiettivi e di stabilità. Meglio una bandiera chiara e comprensibile come la nostra che un granpavese ipnotico che nasconde un disegno conservatore confuso e disperato.
Anche Mussolini spostava sempre gli stessi carri armati di cartone, ma sempre quelli erano e alla prova dei fatti, come è noto, non funzionarono.