Hanno sorriso.
Ho detto ‘Rivoluzione‘ e hanno sorriso.
Sorridono sempre, i comodi e i superbi.
Ditemi voi se siamo liberi.
Possiamo lavorare, ma da schiavi, sotto i mille euro.
Possiamo guadagnare, ma non tutto l’anno.
Possiamo muoverci, ma non dappertutto, solo verso Roma e Milano.
Possiamo comprare ciò che vogliamo, ma non imparare a produrre.
Possiamo studiare, ma non ciò che è utile.
Possiamo riprodurci, ma la paura lo impedisce.
Possiamo amare, ma non avere figli.
Possiamo parlare, ma non dire la parola giusta.
Possiamo sentirci una Nazione, ma solo illegalmente.
Possiamo essere onesti, ma solo se rassegnati.
Possiamo guardarci e corrisponderci, ma non capirci.
Non siamo nati per caso.
Da secoli sappiamo che cosa dobbiamo fare.
Non un fucile o un pugno stanno nel nostro destino.
Non un ribelle o un eroe dobbiamo attendere.
Non un discorso politico che tutto spieghi.
Anima.
Ci dobbiamo riprendere l’anima, la nostra ispirazione.
Ci dobbiamo riprendere l’ordito delle nostre anime.
Non dobbiamo votare supini e bagnati di lacrime.
Dobbiamo metterci in piedi, riconoscerci, e fare una rivoluzione.
Cantando.