Il duro lavoro che abbiamo fatto come Partito dei Sardi per tenere in campo e fare affermare un alto ideale e non una banale ambizione sta dando i suoi frutti.
Alcuni partiti, non uno, ha sondato i contenuti della nostra battaglia e che cosa ha scoperto?
Ha scoperto che il tema della Nazione Sarda è popolare.
Ha scoperto che a dicembre saremo moltissimi a votare e affermare: “Sì, i Sardi sono la Nazione Sarda“.
È iniziato quel passa parola che fa grande gli eventi. Facciamoci forza: ci hanno capiti.
Ha scoperto che non sono per niente pochi quelli che si stanno preparando a votare per il referendum della Nazione, per la prima consultazione mai fatta su come i sardi sentono se stessi.
Ha scoperto che abbiamo promosso un evento storico, che segnerà la storia.
Non un referendum per chiedere qualcosa.
Ma un referendum per dire il proprio nome, mai detto prima.
Siamo la Nazione Sarda.
Io che sono stato insultato per mesi e per anni, sono oggi soddisfatto: ho tirato su la bandiera della mia vita, quella che avevo nel cuore da sempre, mi ci sono attaccato e sono stato fermo, a dispetto di tutto e di tutti, di velenosi attacchi, di invidie trasportate sulle prime pagine dei giornali, di agguati fatti con sottilissime carte bollate che mai ho potuto leggere.
Oggi la Nazione Sarda può combattere la battaglia che attende da secoli e per me starci in mezzo è un grandissimo onore.
Cominciamo ad avvertire parenti e amici: a dicembre avremo la grande occasione di far sentire a tutta la terra che è rinata la Nazione Sarda.