Sono giorni bui e difficili per chi combatte, da pacifista, per un mondo diverso e migliore.
Capita di perdere amici che hanno più cari sé stessi della verità. Pazienza.
Ma capita anche di constatare che la propria fermezza disarmata alla fine vince.
Oggi La Nuova Sardegna porta finalmente la questione Air Italy al rango di notizia principale. Per giorni solo noi abbiamo combattuto contro lo scippo di Air Italy. Adesso si capisce che è una questione nazionale sarda. E finalmente, benché noi del partito dei Sardi non veniamo mai citati (ma ci siamo abituati e ce ne freghiamo), si sta capendo che la lotta è fra l’egoismo del Nord Italia, abituato a vincere facile, col Governo italiano al fianco, e i nostri interessi nazionali. Rigotti, sostenuto dal Qatar, che rifiuta di parlare di alberghi, Mater Olbia e Air Italy allo stesso tavolo, in modo da rilanciare sempre e comunque su tre tavoli, sta volgarmente privilegiando Malpensa contro Olbia e per noi Olbia deve avere al suo fianco la Nazione Sarda.
Il Governo italiano, attuale, passato e futuro, può dire quello che vuole, ma è schierato con Malpensa, non con Olbia, come è sempre stato schierato contro il diritto dei Sardi di governare i processi e non essere solo un luogo passivo di consumi e di destinazioni concesse.
La Regione Sarda non deve parlare con Rigotti, questo è ciò che non si capisce.
Guai a trasformare una questione nazionale sarda in una vertenza sindacale.
La Regione deve chiamare l’ambasciatore del Qatar e porre una questione di Stato. Gli egoismi lombardi devono creare fastidio all’emiro del Qatar e devono colpire il privilegio del Mater Olbia (qualche giorno fa abbiamo bloccato l’arrivo in Giunta di una delibera che toglieva posti di alta chirurgia all’Università di Sassari e li dava al Mater) e devono colpire le ambizioni alberghiere del Qatar in Sardegna.
Il Qatar è un investitore interessante per i Sardi, ma deve sedersi a parlare con i Sardi per fare affari con i Sardi, non con Rigotti sulle spalle dei Sardi, e questi affari li deve fare in modo vantaggioso per i Sardi e per il Qatar, non con lo spirito colonialista per cui o il locale subisce o l’investitore va via.
Se il Qatar ha una mentalità colonialista, se ha scelto di essere l’alfiere del peggiore egoismo lombardo insieme al Governo italiano, meglio che se ne vada. E la Regione deve concedere agli investitori sardi le stesse opportunità che ha offerto ai qatarini, perché diversamente qui accade che chi resta e resiste appare essere uno stolto, e chi arriva, invece un gran furbone trattato come un benefattore.
Ieri abbiamo depositato una proposta di legge sulla fibromialgia. Continua il nostro impegno, dopo la battaglia sui diabetici, per una sanità a misura reale di cittadino e non calibrata sulle comodità degli apparati. Oggi chi si ammala di fibromialgia è candidato prima alla solitudine (la malattia ufficialmente in Sardegna non esiste), poi all’isolamento (perché la gente facilemnte pensa che si tratti di un esaurimento nervoso, cioè la panacea di tutti i mali) e infine alla disperazione (dolore fisico inspiegabile e dolore morale perché ci si sente ccolpevoli). Essere uno Stato significa essere solidali, diversamente si è una spiaggia di relitti solitari.