Come funziona la democrazia in Italia?
Lo spiego con un esempio calzante, reale e appena accaduto.
Il popolo, titolare della sovranità, ha eletto 945 parlamentari, cioè 315 senatori e 630 deputati.
Questi avrebbero dovuto esercitare il potere legislativo anche nella determinazione dei collegi elettorali, cosa non da poco in una democrazia, perché i collegi sono distretti che dovrebbero rappresentare reti di connessioni e di interessi comuni tra i cittadini, in modo da legare la rappresentanza politica alla rappresentanza dei bisogni e dei diritti.
Invece è accaduto che con una legge votata il 3 novembre 2017, cioè poco meno di un mese fa, il Parlamento ha conferito al Governo la delega per individuare i collegi. Quindi, la sovranità a decidere, delegata da 60 milioni di persone a poco meno di mille persone, i parlamentari, è stata da questi delegata, sempre in nome del popolo, a un gruppo ristretto di 56 persone, contando anche i sottosegretari.
Col sistema delle deleghe a cascata, il potere di 60 milioni di persone è stato dunque delegato, a insaputa del popolo, ovviamente, a cinquantasei persone.
Ma non basta. Queste cinquantasei persone, a loro volta, hanno affidato il compito di disegnare i collegi elettorali a chi? Non a eletti, non alle regioni, non agli enti locali, no! Lo hanno affidato a una Commissione di dieci esperti presieduta da uno statistico di fama, il professor Zuliani, che ha avuto il tempo di otto giorni per decidere. Quando nel 1993 si modificarono i collegi, sempre una Commissione lavorò quattro mesi, coinvolse le Regioni e poi propose i Collegi. Questa volta no. Il risultato è per la Sardegna qualcosa di oscillante tra l’indegno e l’irrazionale.
Questi sono i collegi secondo il Decreto istitutivo.
Adesso vediamo, con un solo plastico esempio, come funzionano, quanto sono coesi e uniformi questi collegi.
Il Collegio 1 (Burcei, Cagliari, Maracalagonis, Monserrato, Quartu S. Elena, Quartucciu, Sinnai, Villasimius) riunisce 8 paesi, una popolazione di 283.022 abitanti, e ha una densità di popolazione di 401 abitanti per chilometro quadrato.
Il Collegio 2, che comprende tutto il Marghine, il Ghilarzese, la provincia di Nuoro e l’Ogliastra, comprende 100 comuni, una popolazione di 231.022 abitanti e una densità di popolazione di 37 abitanti per chilometro quadrato.
Non c’è altro da aggiungere. Non serve mostrare quanto siano stati fatti con i piedi questi collegi.
Tutti i conti tornano nelle paludate stanze del Parlamento italiano, nessun conto torna in Sardegna.
I collegi urbani saranno fondati su relazioni economiche, sociali e culturali reali; quelli rurali saranno fondati sul nulla, sull’urgenza di mettere insieme le mele con le pere. Il mondo rurale ha ulteriori motivi, dopo la sanità, il lavoro, la scuola, la peste suina ecc. per ribellarsi. ma la sardegna è tutta un mondo rurale, non esiste senza il mondo rurale.
Abbiamo ulteriori elementi per lavorare e costruire uno Stato diverso, giusto, senza queste furbizie di bassa lega.