di Paolo Maninchedda
Vivo questi giorni con un certo disagio perché si parla di tutto, in Sardegna e a Roma, fuorché dell’essenziale.
Noi come Partito dei Sardi abbiamo fatto della pacificità, del dialogo, della persuasione uno stile politico. Ma nelle nostre scelte etiche non c’è né il masochismo della futilità né il lusso dell’inerzia.
Ci sono problemi che attendono soluzioni e non congressi; ci sono urgenze che attendono decisioni e non scaramucce.
Direi che manca in molti una consapevolezza: imporre agli altri i propri stili significa esporsi non al dialogo ma alla reazione di sopravvivenza. Noi siamo sempre per il dialogo, ma vogliamo anche vivere e non essere sommersi da chiacchiere inutili o da scelte tutte calibrate su piccoli equilibri.