di Paolo Maninchedda
Ieri sono andato a Bonorva, con Pier Mario Manca e con Gianfranco Congiu, a sostenere i progetti di sviluppo e di legalità proposti e realizzati dall’Amministrazione comunale.
Venerdì avevo accompagnato il sindaco nell’incontro con il Presidente Pigliaru che ha riguardato sia la foresta di Mariani a Bonorva, sia Surigheddu e Mamuntanas. Il Presidente avrebbe voluto che già venerdì scorso venisse assunta la delibera che coinvolgerà Forestas e Corpo Forestale in un’attività di recupero dell terre pubbliche all’uso pubblico e ai programmi di sviluppo locale: probabile che venga assunta questo venerdì.
Tuttavia, ieri il Consiglio Comunale aperto è stato anche un’occasione per una discussione non rituale tra gli amministratori presenti e la Regione (in questo caso rappresentata dal sottoscritto). Ne è venuto fuori un quadro severo per la Giunta regionale, ma non tanto sulle grandi prospettive (certo, è stato chiesto che se si intende fare un Master Plan per le zone interne, le zone interne siano conosciute e ascoltate), ma molto sul quotidiano svolgersi della vita istituzionale (un po’ ciò che ha scritto Biolchini nei giorni scorsi sull’incapacità della macchina regionale, sia politica che amministrativa, di essere coesa ed efficiente sul ‘quotidiano’).
Semmai ve ne fosse stato bisogno, è stata confermata la mancanza di informazioni che benché contenute nelle comunicazioni formali tra la Regione e i Comuni, è come se non esistessero perché nessuno le gerarchizza, nessuno insegna ciò che Tagliagambe (uno dei più grandi intellettuali di cui disponga la Sardegna, non coinvolti da questa Giunta non si sa perché, come tanti altri di grande valore, da Biolchini a Luciano Pes, da Marco Pitzalis a Mariano Porcu, da Attilio Mastino a Raimondo Zucca, da Peppino Marci a Giovanni Lupinu, dalla Tognotti a Turtas, da Duilio Caocci a Dino Manca, tutti ai bordi. Per non parlare degli scrittori, tanto più marginalizzati quanto più famosi. Gli intellettuali e gli scrittori sono critici per mestiere, non possono essere a favore di chi governa, ma se li si marginalizza, si perde totalmente la loro ricchezza. E poi, francamente, se loro sono in periferia, al centro chi c’è?) ha insegnato sin dal primo apparire della Rete: se tutto viene collocato sullo stesso piano, niente è ritenuto importante.
Manca la formazione politica: appena si superano gli slogan, la riduzione della politica a battuta e l’ostilità ai ragionamenti, si scopre il grande vuoto lasciato dai partiti e la pessima eredità della stagione autonomistica, quella che ha insegnato a tutti a rivendicare, prima e piuttosto che a fare.
Però manca anche il popolarismo, il piacere di confrontarsi da parte di tutti, ma ancor più del Governo regionale. A Bonorva sono stato destinatario di tante lamentele, la maggior parte delle quali legate all’ordinaria amministrazione degli assessorati, alla mancanza di chiarezza, alle abitudini, alle pigrizie mentali. Suggerirò al Presidente di fare un tour in Sardegna con i sindaci delle Unioni dei Comuni. Non convegni, ma scontri dialettici, con carte alla mano, per rimediare in tempo reale a ciò che non funziona, per contraddire ciò che non è vero, per tenere salda l’unità dei Sardi e non farli precipitare nel clima del tutti contro tutti. Serve una Giunta itinerante, come lo erano le corti giudicali. Serve fare in fretta un check delle relazioni istituzionali e serve farlo prima della redazione del bilancio 2017.
Comments on “Ieri a Bonorva un allarme per la Giunta”
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In un periodo come questo caratterizzato da una grande sfiducia nelle istituzioni, la sua fervida volontà di fare e di insegnare ai sardi che è più dignitoso e produttivo rimboccarsi le maniche piuttosto che continuare solo a rivendicare, mi rende ancor più fiera di essere stata adottata come cittadina onoraria di questo splendido paese e di aver intrapreso questa seppur difficile ma straordinaria avventura politica. Domenica a Bonorva c’è stata sì una critica serrata a determinati aspetti comportamentali della giunta regionale alla quale è però seguita quella intelligente di un uomo come lei che ha incitato i sardi ad uscire dalla loro passività di dominati per entrare nell’ottica di una partecipazione attiva e fiduciosa alla vita politica di questa splendida regione. La Sardegna non la fa la Regione come istituzione ma la fanno i Sardi, un popolo pieno di risorse e di tanta buona volontà quando vuole. La ringrazio infinitamente per il messaggio di fiducia, ottimismo ed impegno che insieme a Pier Paolo Manca e Gianfranco Congiu ha saputo trasmettere alla nostra comunità. Trovo la sua idea di una giunta itinerante eccellente proprio in nome di quell’unità di sardi di cui parla e perché credo che solo dallo scontro dialettico possano nascere tante idee di miglioramento per il futuro. L’assessore alla pubblica istruzione, alla cultura, alle associazioni e alle politiche giovanili del Comune di Bonorva. Laura Di Settimio
…mi viene da dire, finalmente! Vi occupate di grandi temi, certamente importanti e strategici, ma sono ben lungi dall’essere preminenti sulle sofferenze delle persone. Estenda l’invito, onorevole Assessore, a scendere in strada anche ai Suoi colleghi. E ciò preferibilmente senza attendere la prossima campagna elettorale, giustappunto o solo per ascoltare. Probabilmente capireste che occorrono anche interventi per la tutela della dignità delle persone ( vds assistenza disabili e famiglie prive di reddito ). Non esiste migliore metodo di valutazione delle politiche pubbliche!