di Paolo Maninchedda
Il consorzio dei mitilicultori di Olbia è una realtà faticosamente creata e che sta incontrando mille difficoltà con la burocrazia regionale (la quale ha chiesto di dimostrare carte alla mano che le cozze e le arselle non sono pesci!).
Il Piano industriale del Consorzio prevede l’assunzione di 100 persone; interessa a qualcuno dalle parti di Olbia?
Nelle more di queste ingiuste fatiche (in altre parti del mondo questa questione sarebbe stata decisa in dieci minuti netti) abbiamo a che fare con i ladri.
Rubare le cozze vuol dire distruggere imprese e lavoro.
Gli olbiesi vogliono un fiordo morto, frequentato solo da navi da crociera? Vogliono lasciare tutto il mercato a Oristano e Tortolì? Lo facciano, anzi, diciamo pure che lo stanno facendo, perché saccheggiare la ricchezza duramente prodotta dagli altri significa uccidere l’impresa e le imprese.
Continuate così, rubatevi il futuro. Nel frattempo cerchiamo un’enciclopedia per dimostrare a qualche dirigente regionale che le cozze non sono pesci.