di Paolo Maninchedda
Si vota a Cagliari, a Carbonia e a Olbia. Ma anche a Siniscola, Baunei e Sinnai.
Noi presentiamo le nostre liste, abbiamo i nostri candidati.
Cosa proponiamo?
Tre cose:
1) una grande idea: la Sardegna indipendente, europea, libertaria e florida;
2) una nuova classe dirigente, competente, pacifica, onesta e determinata;
3) una strategia: liberare le città e i paesi dalla politica come egemonia, aumentare la ricchezza prodotta in modo sostenibile, risolvere i problemi veri e non darne la colpa a qualcuno, ricostruire rapporti sociali solidali, fare della libertà, dell’educazione, dello sviluppo ecosostenibile i tre fattori della ripartenza.
E poi sappiamo bene come rispondere al CCCG.
Il CCCG è la domanda di un certo tipo di elettori: Che Cosa Ci Guadagno?
Per rispondere in modo comprensibile poniamoci l’annosa domanda se la prostituzione sia generata dalle prostitute o dai clienti.
Io sono stato sempre dell’avviso che sia generata dai clienti, perché nessun uomo e nessuna donna ha in cuor suo alcuna intenzione di vendersi.
Così, nel sistema elettorale, la colpa del diffondersi del CCCG non è di chi vende, ma di chi compra. C’è chi compra con la vendita delle regole (i piani urbanistici sono il terreno di coltura migliore di questo mercato); chi compra promettendo e realizzando carriere; chi vendendo lavori a tempo determinatissimo (un mese, due mesi); chi vende l’Eldorado (fulminei passaggi da 400 a 4000 posti letto) ecc. ecc.
Noi non vendiamo niente.
Il nostro programma, dopo la realizzazione dell’indipendenza, comprende una grande norma programmatica: ci stanno sul nazzo i compratori di CCCG.
Non andremo in giro per le case di Siniscola, di Baunei, di Carbonia, di Olbia e di Cagliari a rispondere ai CCCG. Chi vota noi guadagna libertà perché dentro la libertà c’è lo sviluppo e la ricchezza.
Chi dice il contrario (cioè chi dice che per avere sviluppo occorre cedere a qualcuno libertà e dignità) dice una bestemmia, si mette contro Dio e contro gli uomini e sono nazzi suoi.