di Paolo Maninchedda
Personalmente ho considerazione e stima per l’on. Gavino Manca, meno per il suo ghost writer (dallo stile mi sembra più di Cagliari o di Roma che di Sassari) che ieri ha cucinato la sua dichiarazione stampa in difesa del Governo Renzi sull’affaire G7. Non tanto per la difesa, che ci sta tutta ed è legittima, ma per gli scivolamenti sul personale, laddove si parla di frustrazioni (boh!), di opportunismi (di che tipo? Per che cosa? In vista di che?) e, questo è il massimo, di rivendicazionismi.
Ora tutto si può dire sul mio post di due giorni fa, ma non che è rivendicazionista. Io sono all’opposto dei rivendicazionismi che lascio tutti agli autonomisti, a quelli che affidano il nostro destino di sardi al potere altrui fondato ingiustamente sull’astrazione che è la sovranità del popolo italiano.
Secondo me la colpa è della rima: allo scriba di Gavino è uscita una parola in -ismi e gli sono poi venute in mente tutte le rime coerenti, lasciando da parte quelle non coerenti come cataclismi, cateterismi, isterismi, organismi, meccanismi, reumatismi.
Non c’è bisogno dell’attacco personale in politica; è una modalità primitiva di confronto cui non accedo.
Invece voglio parlare del merito riconosciuto al governo Renzi da Gavino circa lo stanziamento di circa 500 milioni di euro per opere pubbliche in Sardegna. Voglio entrarci dentro per raccontare una storia che forse è bene che sia più conosciuta di quanto non lo sia.
Cominciamo con una notizia scioccante per gli autonomisti: quei soldi non sono statali, ma sono risorse delle regioni, sono risorse della Sardegna. Per essere più esatti sono le risorse degli ex Fondi Fas, poi divenuti FSC (Fondo di Sviluppo e Coesione).
Originariamente, nella programmazione 2007-2013 il fondo era stato ripartito per l’85% al Sud e il 15% al Nord.
Attenzione: il primo atto sui fondi FSC del Governo Renzi verso la Giunta Pigliaru è stato togliere risorse per un ammontare di 65 milioni di euro per ritardi nell’appalto di opere maturati dalal Giunta Cappellacci. Questo è stato l’inizio.
Andiamo avanti: Per il ciclo di programmazione 2014-2020 il Fondo valeva originariamente, per tutta la Repubblica italiana, 54,8 miliardi di euro. Seconda novità: la programmazione 2014-2020 prevede un 5% in più per il Nord (pari a 2 miliardi e 740 milioni, tanto per essere più espliciti); il riparto sarà 80% al Sud e 20% al Nord. Giusto? NO, sbagliato, ma nessuno può fiatare.
Ma non è finita: il Governo attuale, come tutti i governi precedenti, ha cominciato a usare il Fondo come un Bancomat, prima del riparto con le Regioni, per cui ha finanziato co l’FSC prima il decreto Sblocca Italia (che aveva non pochi impegni, come dire, cabriolet), poi il decreto per il credito d’imposta, per cui il fondo è sceso complessivamente a 49 miliardi.
In ogni caso, con lo Sblocca Italia sono stati finanziati gli svincoli della SS 131 Nord, ma, lo ricordo, sono soldi dei nostri fondi, non gentilmente e carinamente concessi. Questi sono gli unici veri stanziamenti nuovi per le strade. Tutti gli altri appalti messi in campo derivano da stanziamenti vecchi della programmazione 2007-2013 sui quali la Giunta Pigliaru si è messa a correre e ha fatto i bandi per non vedersi portar via i soldi. Il merito è nostro, non del Governo.
Poi c’è il mitico capitolo alluvione. Anche qui che fa il Governo? Tagliuzza il fondo FSC delle regioni e tira fuori 600 milioni di euro che riparte tra le sole aree metropolitane, con la sola eccezione di Olbia. Olbia è stata inserita in quell’elenco per volontà del Governo Renzi, su nostra proposta. Questo è un loro merito. Ma i soldi stanziati per Olbia e per Cagliari sono in diminuzione dallo stanziamento complessivo per la Regione Sardegna e lo si sta vedendo nella trattativa per i fondi FSC 2014-2020. Quindi, prudenza quando si stabiliscono i meriti del Governo. Uno è certo (Olbia), gli altri sono veramente volatili.
Il Governo, però, con la legge di stabilità 2015, ha iscritto a bilancio solo per il triennio 2015-2018 39 miliardi di euro di Fondi FSC, accantonandone (pensate un po’) per ogni necessità, 10.
Quindi oggi il riparto tra le Regioni è da farsi per 39 miliardi, di cui 7,8 al Nord e 31,2 al Sud.
Questi soldi devono essere programmati ora. Come li si sta programmando? Con procedure a dir poco scivolose. Il sottosegretario De Vincenti, ben noto a tutti noi, è incaricato di stipulare con ogni regione patti bilaterali col Governo. Insomma, i soldi Fsc delle Regioni, diventano la sostanza dell’accordo col Governo che riesce in questo modo a far apparire come concesso ciò che è dovuto. Ma passiamo sopra a queste furbizie estetiche e andiamo al sodo. Ci danno subito 1,5 miliardi e ce lo fanno programmare? Ma non sia mai! Per il momento si programma lo spendibile nel biennio, intorno ai 300 milioni, poi si vedrà. Ma come si coordinerà il Patto per la Sardegna con il Patto per Cagliari, che firmerà per conto suo? Questo è un argomento interessante per i particolarsimi turritani. La domanda è: Cagliari ha un patto di risorse aggiuntive rispetto a quelle già programmate per la città capoluogo nella programamzione regionale o ne ha uno di risorse sostitutive? Nel primo caso Cagliari farebbe l’asso pigliatutto (secondo il grande sospetto che ha turbato le notti del notabilato sassarese nei mesi scorsi), nell’altro avrebbe un normale diritto di gestione di risorse a lei già destinate. L’argomento è imminente e interessante ma non iscritto nell’agenda dei consiglieri regionali.
Per il momento mi fermo qui. La prossima puntata sulle inadempienze del Governo italiano la facciamo fra qualche settimana. Un caro saluto a Gavino.
Comment on “Frustazioni? Rivendicazionismi? Opportunismi? E cateterismi e meteorismi no? Ma di che si parla?”
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Bisognerebbe far sapere agli appassionati difensori del dominus di turno, che oggi ma solo oggi, possono twittare e sbizzarrirsi con tutto ciò che ritengono più a proprio tornaconto. Domani non più, per cortesia, puzzerebbe di già!