di Paolo Maninchedda
Non è colpa di nessuno – e se lo è, non è mio compito indagare – ma è un dato di fatto: il bene non fa notizia. Faccio un piccolo esperimento sulla giornata di ieri. Proviamo a raccontare che cosa è andato in porto in Sardegna.
La 3A ha lanciato sul mercato il preparato per gelato made in Sardinia. Lo ha presentato al Salone del gelato (quello del gelato è un mercato in crescita in tutto il mondo). Due i gusti: fiordilatte e crema. Composizione: 58% di latte pastorizzato parzialmente scremato, 10% di crema di latte. Non è solo un prodotto; è divesrsificazione, mercato, ricchezza e lavoro. La 3A a san Gavino ha assunto a tempo indeterminato. Si fa così: si lavora, si suda, si ottengono i risultati, si divide la ricchezza prodotta e si genera nuova ricchezza.
In una riunione del tavolo tecnico per i lavori a Olbia si è rusciti a cadenzare tutto il procedimento autorizzatorio (scandito dai temi della leislazione rococò italiana) in modo da entrare in cantiere a ottobre. Poco o molto che sembri, riuscire a apire i primi cantieri di mitigazione a 3 anni dall’alluvione è comunque un miglioramento rispetto ai 10 anni dell’apertura cantieri (2015) di Villagrande (l’alluvione è del gennaio 2006) e rispetto ai 7 anni dell’apertura dei primi cantieri di Capoterra (2015) (l’alluvione è dell’ottobre 2008).
L’incontro con il Comitato di Abba Vona ha segnato la conferma della possibilità di procedure partecipate, della possibilità che competenza e razionalità (i tecnici del Genio Civile di Nuoro sono stati bravi, pazienti, colti e responsabili), si uniscano a militanza civile, impulso, partecipazione democratica.
Abbanoa oggi dalle 6 del mattino alle 18 sospenderà l’alimentazione ai serbatoi di La Maddalena, Palau e Santa Teresa di Gallura perché sta completando l’interconnessione tra l’acquedotto del Coghinas e quello di Pedra Maiore. L’opera consentirà di poter gestire il servizio in modo più efficiente e in base alle necessità legate al fabbisogno dei centri serviti e alle risorse disponibili nel bacini interessati grazie all’attivazione di una nuova condotta. In buona sostanza, si utilizzerà il Liscia solo per il bacino di Olbia e il Coghinas per l’alta Gallura. Sono le opere per fronteggiare la siccità (la condotta esisteva ma non era in condizioni di operare, come quella di Sos Canales).
Il Consiglio regionale ha approvato le Norme di attuzione dell’art.8, nelle quali il Partito dei Sardi ha inserito l’art.2 che consentirà l’inversione del gettito. In sostanza, i Sardi verseranno la quota prevista per legge direttamente alal Sardegna e non allo stato Italiano. Poco o molto che sembri (a me sembra moltissimo) questo era un impegno preso in campagna elettorale e noi lo abbiamo mantenuto. Manca l’altro pezzo, la nascita dell’Agenzia delle Entrate Sarda, ma arriverà.
Adesso rileggete i giornali e vedrete descritto un altro mondo, tutto nero, che non è né reale né realistico.
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