di Paolo Maninchedda
“Fangàla” o, se si vuole “fan gala”, con alcune varianti verso il superlativo che più o meno recitano “strafangala”. L’espressione fu coniata da Paolo Panelli in uno sketch della tv italiana in bianco e nero e poi mirabilmente ripreso da Bracardi con il mitico Malik Maluk. Ieri dopo aver letto un tweet scortese e sleale di chi fraintende la buona educazione e la linearità dei comportamenti istituzionali con la dabbenaggine, ho pensato bene di non adirarmi, mi son versato un bicchiere di Sincaru delle cantine Surrau, ho allungato le gambe, ho alzato il bicchiere e mi son concesso Malik Maluk, dedicandolo cun gaudio magno a chi sapete voi.
Oggi, ristorato da Malik Maluk, leggo che il governo italiano sta elaborando “l’allegato XII” al decreto Sblocca Italia che andrà in Consiglio dei Ministri il 29 di questo mese. L’oggetto è semplice e riguarda molto da vicino la Sardegna. Si tratta infatti delle società partecipate. Prima il governo (gestione Monti-Letta) aveva intrapreso la strada di chiuderle. Adesso, secondo la consuetudine italiana della filosofia parmenidea del ‘”tutto scorre e tu scivoli”, vuole incentivarne la parziale privatizzazione, in modo da inserire elementi di efficienza nella gestionee, fare cassa e ridurre il debito delle amministrazioni locali e regionali, rilanciare gli investimenti e, se possibile, produrre lavoro.
La Sardegna ha una marea di società partecipate e qualche società in house. I settori interessati sono il trasporto pubblico locale, rifiuti e ambiente. Bisogna metterci bene la testa e cogliere l’opportunità.
L’allegato interviene anche nel settore dell’acqua, attuando ciò che la Sardegna ha già realizzato e cioè prevedendo un fondo di garanzia che agevoli gli investimenti infrastrutturali nell’idrico e nel fognario soprattutto al Sud. Evidentemente il Governo ha cominciato a capire che senza investimenti e senza consolidamenti del debito non è possibile mettere ordine nel disastro del Mezzogiorno d’Italia isole comprese. Noi potremmo trovarci avvantaggiati per ciò che abbiamo già fatto, ma potremmo anche studiare come avvantaggiarci ulteriormente grazie al fondo di garanzia nazionale italiano.
Con ciò si dimostra che mentre altri twittano dalla barche, dai gommoni, dagli aerei e dagli elicotteri, noi studiamo e realizziamo e, per non rompere i rapporti istituzionali, ogni tanto guardiamo innocentemente Malik Maluk.
Comments on “Mentre in Sardegna twittano a Roma fanno”
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Ambiente e rifiuti: un mix esplosivo dove fino ad ora hanno imperversato soggetti di destra, di sinistra, di centro e della malavita. Tutto a scapito della cittadinanza sia in termini economici che di salute. Cosa farà il Presidente Pigliaru con le imminenti (e strategiche) nomine che lo attendono? Auspico che finalmente in ruoli chiave vengano calate persone con vero ed inequivocabile curriculum in Gestione amministrativa e direzione Tecnica manageriale e non orfanelli di poltrona che fanno lievitare la TARES. Si necessita di un piano industriale almeno triennale e di una piattaforma regionale per le sinergie di sistema. Chi vuol intendere intenda pure. Saluti.
Ben tornati!
… A Malik Maluk … Non piace Sindaco di Oristano … Ma Fangala …non piace neanche la Giunta … Ma strafàngala …. Non piacciono neanche molti consiglieri… Ma per non rompere i rapporti e tenere contatti con la Giunta e il Consiglio ogni tanto … Un Fangala Fangala … Anche NOI nel ns piccolo ci inFangaliamo … Comunque ! ….
PS … Tanto , anche a NOI ci Fangala Fangala …gli altri … ( dovremmo pensarci un po’ di più )
FP … buona giornata & buon lavoro … ( tanto in ferie non ci vai mai )
R.