di Paolo Maninchedda
Ieri a Decimomannu ho detto che uno dei compiti di chi governa è assumersi le responsabilità delle cose più difficili ma necessarie. Un uomo di governo, se la situazione è grave, non dice il contrario, semmai la affronta e cerca di risolverla, mettendosi nel suo ruolo di guida, non scansandosi.
Oggi leggo su giornali degni dell’ironia di Leopardi (ma chi lo legge più?) e delle sue magnifiche sorti e progressive, che stiamo tutti bene, manco vivessimo in un ridente stato di grazia.
Mi sento di fare alcune precisazioni.
Aeroporto di Alghero. Siamo alle sesta ricapitalizzazione. Un paragone: Abbanoa sta completando la prima capitalizzazione, perché quando è nata si fece la furbata di ritenere che potesse essere capitalizzata col conferimento degli impianti marci che tutti conosciamo. I conti di Abbanoa sono stati verificati dalla magistratura fallimentare, dalla magistratura penale e da due advisor internazionali.
Invece, sull’aeroporto non c’è uno straccio di due diligence, di verifica dei conti del passato, della ragione dei buchi costanti, della natura e qualità della gestione; niente, solo le relazioni Sfirs che, ovviamente, hanno verificato solo il perimetro giuridico di legittimità dell’intervento pubblico, a presupposti di intervento presi e dichiarati per buoni.
Ieri in Giunta ho chiesto che prima di erogare un solo euro per la sesta volta, ci sia qualcuno (un advisor) che verifica tutto, che tira una linea credibile, chiuda, se ve ne sono, con gli errori del passato e consenta un nuovo inizio. Io ho ancora nelle orecchie il monito del sostituto procuratore Pilia che, dopo 15 giorni dalla mia nomina ad Assessore, mi convocò come persona informata sui fatti per Abbanoa e mi chiese se la Regione avesse oppure no coscienza del rischio, varando la prima capitalizzazione, di buttare fondi pubblici in un pozzo nero. Anche a fronte di una legge regionale che lo permetta, la responsabilità dell’erogazione delle somme in un contesto ibrido e confuso ricadrebbe sulle spalle degli assessori. Occorre essere rapidi ma anche giusti, chiari e prudenti.
Sassari-Olbia Prendiamo come un Atto di dolore pubblico l’annuncio del ministro Delrio sulla volontà di mandare in lavorazione tutti i lotti della Sassari-Olbia entro l’anno, perché una cosa è certa: se la Sassari Olbia si sta realizzando un gran merito è della Regione Sardegna che l’ha controllata e impulsata. Tutto è andato bene e in fretta finché è durata la gestione commissariale in capo ai sardi, quando invece ai sardi è rimasto il ruolo di ufficiali pagatori e di controllori, il quadro si è complicato perché il governo dell’opera è tornato in capo ad ANAS. Se la corruzione è stata isolata e circoscritta è merito della Regione Sardegna che presiede il Comitato di Attuazione e Sorveglianza (viceversa, quando si sono inaugurati i lotti della Sassari-Olbia, l’ANAS nazionale italiana ha trattato la Regione come ospite, educatamente trattato ma pur sempre ospite e a noi non piace essere ospiti in casa nostra). Viceversa tutti i problemi legati alla scelta sciagurata delle imprese vincitrici (neanche una sarda e tutte ben note agli annali dei lavori pubblici italiani), di cui alcune in pre-fallimento, altre in odore di mafia, altre con tanti di quei problemi di cassa che solo una grazia bancaria ha consentito di muovere qualche camion, altre impegnate in magheggi trasformistici che hanno bloccato i cantieri (mi riferisco, per essere espliciti, al subentro nel lotto 9 del Consorzio Integra al Consorzio CCC che ha portato a tanti annunci ma a nessun atto concreto e infatti noi ci staiamo rivolgendo alla Procura della repubblica. Altro che Integra, il lotto 9 è in mano a dis-Integra). Noi stimiamo molto il ministro Delrio e lo sappiamo molto bene informato per cui riteniamo che egli abbia parlato ieri alla sua controllata ANAS, non ai sardi, che hanno veramente le carte in ordine.
SS 131 Anche rispetto alla SS 131 il ministro ha parlato di attività costanti e operative. Noi veniamo da un incontro con ANAS con l’ennesimo aggiornamento dei cronoprogrammi sulla SS 131 nord e con un rischio di perdita di 38 milioni di euro che la Regione ha già comunicato ad ANAS di considerare coperti dalla stessa società. Il portafoglio di opere dell’ANAS in Sardegna è enorme e abbiamo comunicato ad ANAS che vogliamo metterci il becco, vogliamo poterlo governare, proprio come abbiamo governato il varo della Sassari-Olbia. ANAS ha aperto un tavolo di confronto per studiare una nuova governance di questo parco progetti e anch’essa considera praticabile e urgente la nascita di una società sarda delle infrstrutture, tema che io difendo dall’inizio della legislatura e che adesso, finalmente, comincia a trovare qualche sostenitore in Consiglio regionale e anche in Confindustria. Ci auguriamo che il ministro solleciti ANAS a fare le cose nei tempi giusti, a non accentrare tutte le progettazioni a Roma in un ufficio-mostro dove i progetti vengono messi in fila come vagoni di un treno lungo e ingovernabile (e ninete mi toglie dalla testa che il fatto che in Italia vincano sempre le stesse imprese nasca proprio dalla centralizzazione dei progetti), come pure ci auguriamo che il ministro trasmetta ai suoi dirigenti ministeriali le sue convinzioni e i suoi indirizzi, in modo da non costringere noi a dover battagliare nei piani bassi del ministero con incrostazioni ideologiche che intaccano poste di bilancio della Regione Sardegna nei contratti di servizio. So che il ministro non gradirà, ma ci conosciamo e lui sa bene che siamo amici perché siamo reciprocamente chiari.
Comment on “Per dire la verità”
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Sarà interessante avere notizia di quanto appurerà l’advisor specie in tema di gestione degli spazi destinati ai negozi e agli stipendi e relativi orari di lavoro nella gestione dell’aeroporto di Alghero. Forse si capiranno gli aspetti sostanziali della gestione e non solo gli aspetti formali che si affermano essere nella norma.