di Paolo Maninchedda
Fino a qualche tempo fa si occupava dell’eradicazione della Blu Tongue principalmente l’Assessorato alla Sanità, come è giusto che sia alla luce delle leggi nazionali italiane e regionali sarde. La Sanità si occupava delle questioni sanitarie (vaccinazioni, controlli e quant’altro), l’Agricoltura degli indennizzi e degli interventi nelle campagne.
Da un po’ di tempo in qua, no.
Si occupa di tutto l’Assessorato all’Agricoltura della Giunta Cappellacci che si candida a breve a occuparsi anche di cardiologia umana, ginecologia, odontoiatria, frizzi lazzi merletti e piante grasse (ovviamente).
Che succede?
Succede che con la delibera della Giunta Regionale del 30 dicembre 2013 n. 54/7 (che mi è stata fatta notare da un pastore a Irgoli in un incontro per la campagna elettorale) la Giunta regionale ha autorizzato Laore a reclutare veterinari a convenzione per fare prevenzione e controllo della malattia.
Come mai questa funzione non viene incardinata sulle Asl?
Semplice: perché le Asl dovrebbero reclutare secondo le graduatorie previste dall’Accordo Collettivo Nazionale per la medicina specialistica; invece Laore recluterà secondo le procedure dei rapporti professionali comuni, scegliendo come meglio crede (ovviamente secondo una selezione bla bla).
La cosa migliore però, che la dice lunga sul degrado delle istituzioni sarde, è dato dalle spese ammissibili per i piani di intervento contro la blu tongue. Sentite n po’ come si fa legna anche sulle disgrazie dei pastori.
Sono spese ammissibili:
a) Spese per il personale impiegato per la campagna formativa e informativa; (non credo ci sia bisogno di dire che per l’ennesima volta sui pastori in teoria disinformati – sono tutti informatissimi – si creano posti di lavoro parassitari);
b) Affitto di sale, noleggio di strumenti informatici e di altre attrezzature, realizzazione e diffusione di materiale informativo anche tramite reti telematiche; (questa è la più bella. La blu tongue finanzia affitti, noleggi di computer e chi più ne ha più ne metta);
c) Spese per collaborazioni, realizzazione e diffusione materiale informativo; (la blue tongue finanzia convenzioni e materiale informativo, volantini, pieghevoli ecc. ecc.)
d) Costi per operazioni di disinfezione e disinfestazione sostenute dagli enti locali, dalle Aziende ASL e da altri organismi individuati dall’Agenzia LAORE; (questi sono costi veri, che giustificano la pastasciutta di cui sopra)
e) Costi per la stipula di convenzioni per utilizzo di veterinari coadiutori da impiegare per rafforzare l’azione di prevenzione e di controllo della malattia (questi sono costi veri ma per veterinari amichetti, non per quelli in gradutaoria nelle Asl per la medicina specialistica).
Irresponsabili si nasce, dissipatori si diventa.
Tutto estremamente preciso e condivisibile; aggiungo solo che oltre al danno potrebbe arrivare la beffa; la vaccinazione deve essere registrata nel sistema informatico della BDN e nel passaporto dei bovini; ma queste sono azioni demandate per legge nazionale alla ASL; mi domando come può la ASL certificare vaccinazioni che hanno fatto professionisti privati? e in assenza di registrazione in BDN e nel passaporto la vaccinazione non esiste almeno ai fini della movimentazione. Per questo quella delibera è doppiamente vergognoso e questo , i pastori e gli allevatori davvero potrebbero non saperlo ma è giusto farglielo sapere.